18 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Calcio - Serie A

Il Milan diventa cinese, la spunta Mr. Pink

Arriva da Singapore, dall’autorevole quotidiano «Next Magazine», la notizia che potrebbe mettere la parola fine a tutte le indiscrezioni sulla cessione del Milan. Il gruppo cinese che fa capo a Mr. Pink avrebbe già trovato l’accordo con Berlusconi per l’acquisizione del 75% del club nei prossimi tre anni. La cordata thailandese di Mr. Bee resta però vigile.

MILANO - Ero intento a scrivere il mio editoriale sull’ormai prossima cessione del Milan, cercando di divincolarmi tra le sempre più frequenti indiscrezioni che quotidianamente rimbalzano sulle nostre scrivanie, quando ho ricevuto una telefonata. Sul display del telefono è comparso un numero strano, ho risposto e dall’altra parte sono stato accolto da una voce femminile che parlava una lingua a me sconosciuta. Si trattava di una chiamata che arrivava dalla Cina, come ho poi scoperto cercando tra i prefissi internazionali il +86, ed allora ho avuto un’illuminazione: il nuovo proprietario del Milan sarà cinese.

DA SINGAPORE NUOVE RIVELAZIONI SU MR. PINK - Rivelazioni scaramantiche e misunderstanding telefonici a parte, se da una parte c’è chi continua a sostenere l’attendibilità della cordata thailandese, a capo della quale c’è l’affarista Bee Taechaubol, ormai arcinoto con il soprannome di Mr. Bee, la notizia svelata dal quotidiano di Hong Kong «Next Magazine» ha dell’incredibile. Secondo l’autorevole organo di informazione, quel famoso 7 marzo, a Villa Gernetto a Lesmo, Silvio Berlusconi non avrebbe firmato con Poe Qui Ying Wangsuo, meglio conosciuto come Mr.Pink, solo un contratto di sponsorizzazione per una celebre bibita energetica, ma un ben più importante accordo preliminare per la vendita in tre anni del 75% del club di via Aldo Rossi.

ALTRO CHE FIRMA PER LA BIBITA - Di quell’incontro si parlò molto anche qui in Italia, grazie soprattutto ad alcune foto che girarono e che ritraevano Silvio Berlusconi e il noto imprenditore cinese Mr. Pink firmare qualcosa di molto importante. A quel tavolo sedevano anche Richard Lee, intermediario cinese; Xiao Wuman, vice presidente esecutivo dell’Asia Pacific Exchange and Cooperation Foundation (APECF) e multimiliardario cinese; e per finire il capo investimenti di Fininvest Alessandro Franzosi.
Dopo la smentita di rito diffusa dall’azienda della famiglia Berlusconi, si cercò di minimizzare la rilevanza del summit, peraltro mai negato, con la storiella della sponsorizzazione della bibita, adesso però vengono fuori indiscrezioni piuttosto significative che potrebbero aprire nuovi scenari sul futuro dell’Ac Milan.

PRONTA LA SCALATA CINESE AL 75% DEL MILAN - Secondo il quotidiano di Singapore infatti, durante quell’incontro si sarebbero poste le basi per una cessione del 75% delle quote azionarie del club rossonero in tre anni. E sempre secondo «Next Magazine», l’accordo tra le parti dovrebbe essere perfezionato nelle prossime settimane, per essere poi svelato verso la metà di aprile, periodo durante il quale sono attese anche importanti novità sul fronte nuovo stadio. Pare addirittura che l’operazione sarebbe stata approvata dal presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, molto ben disposto nei confronti di un investimento in Europa di questa portata.

E MR. BEE? - Non accennano però a placarsi i rumors anche sull’altra cordata interessata al Milan, quella che fa capo all’uomo d’affari thailandese Bee Taechaubol. Secondo un’altra corrente di pensiero, altrettanto accreditata, sarebbe il gruppo di Mr. Bee in pole position per l’acquisizione del Milan. Si parla di una quotazione di circa 980 milioni di euro (praticamente quanto richiesto dalla Fininvest per la creatura di famiglia) allo studio dei consulenti del broker thailandese.
Una cosa però a questo punto appare certa, il rapporto tra Berlusconi e il Milan sembra essere arrivato ai titoli di coda. Subito dopo Pasqua arriveranno le prime conferme ufficiali.