31 luglio 2025
Aggiornato 17:30
Formula 1 l GP d'Italia - Pagelle

Pagelle GP Monza: Ricciardo e Bottas da applausi, Vettel e Raikkonen da fischi

Pole, vittoria e giro veloce. A Hamilton il voto più alto. Per Alonso un 6 politico e una pacca sulla spalla per l'impegno.

MONZA - Non sono mancate le emozioni al Gran Premio d'Italia. In testa è andato in scena l'ultimo episodio della rivisitazione in chiave Mercedes di «Una poltrona per due», protagonisti Hamilton e Rosberg, dietro invece i campioni di domani hanno dato un assaggio di quello che sarà la Formula 1 nei prossimi anni.

HAMILTON - VOTO 9
Pole, vittoria e giro veloce. Gli inglesi lo chiamano hat-trick, il quarto in carriera per il pilota Mercedes. Voleva dare un segnale forte a Rosberg e al team dopo il fattaccio di Spa e ci è riuscito alla grande. L’amico-nemico ha sbagliato due volte, è vero, ma ha sbagliato sotto pressione, quella che gli ha messo Lewis dal decimo giro in poi rombandogli sugli scarichi. Sei gare al termine e 22 punti da recuperare. Si può fare, Lewis, si può fare!

ROSBERG - VOTO 8
«Non sono contento, ho sbagliato, devo fare uno sforzo per dire che non è un disastro e che ho perso solo 7 punti. Lewis era veloce, ha fatto una gran gara e meritato la vittoria». Così ha commentato il leader del mondiale a motori spenti. A sentirlo viene quasi il dubbio che abbia sbagliato apposta per risarcire il compagno e il team per quella mancata doppietta a Spa. Com’è, come non è, lui è sempre lì davanti e quando non vince arriva secondo. Merito di una gran macchina, indubbio, ma anche di un indiscusso talento.

BOTTAS - VOTO 7.5
Come definirlo se non indemoniato! La rivelazione della stagione è senza ombra di dubbio questo giovane finlandese al quale, solo fino a qualche mese fa, nessuno dava credito. La sua Williams quest’anno va davvero forte ma i sorpassi e le battaglie in pista è lui che le vince. E a Monza, con due rimonte pazzesche e un quarto posto finale, di avversari ne ha impallinati parecchi.

MASSA - VOTO 7+
L’eterno secondo dei tempi della Ferrari ora inizia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Salire sul podio a Monza gli avrà dato tanto gusto, come direbbe Valentino Rossi. Vede la bandiera a scacchi venticinque secondi dopo Hamilton, che non sono pochi, ma guardando negli specchietti non vede nessuno. Nei primi giri ha lottato anche lui, ma una volta terzo ha consumato la suola sull’acceleratore fino alla fine. E senza commettere errori, per una volta…

RICCIARDO - VOTO 7
Se la Red Bull fosse stata ancora la macchina da battere, state certi che il mondiale l’avrebbe vinto lui e non Vettel, che anche a Monza gli è arrivato dietro subendo l’ennesimo sorpasso da applausi. Perché in fatto di corpo a corpo l’italo-australiano oggi non è secondo a nessuno. È giovane e ha tanta fame, l’unico che da qui alla fine può vestire i panni del terzo incomodo nella lotto per il titolo dei due galletti della Mercedes.

VETTEL - VOTO 6
Gli ultimi quattro mondiali li ha vinti partendo dalla pole e arrivando al traguardo senza mai dover superare una vettura che non fosse doppiata. E quando è avvenuto, andava comunque a velocità doppia rispetto agli avversari. I suoi detrattori sostengono da sempre che fosse solo merito della macchina e non della farina del suo sacco. Ora che sembra solo un comune mortale nel paddock si «bisbiglia» che la Red Bull sia pronta a scaricarlo per puntare tutto sul più talentuoso Ricciardo. A Monza strappa solo la sufficienza, quanto al futuro…staremo a vedere.

ALONSO - VOTO 6
Al venerdì si illude, al sabato si rammarica, alla domenica spesso e volentieri si deprime. Dopo 86 gran premi portati a termine la sua Ferrari addirittura lo pianta dopo 29 giri. Cosa si può chiedere di più a un campione come lui? Sulla crisi delle Rosse sono tanti i dubbi che tolgono il sonno a tutti, tifosi compresi, ma nessuno di questi riguarda Alonso. Per lui un 6 politico, come si diceva una volta a scuola. Il talento c’è, ma se non si applica la colpa è di qualcun altro.

RAIKKONEN - VOTO 4
Ok, il discorso fatto per Alonso vale anche per Raikkonen, ma in questo caso a non applicarsi è anche lui. Viene da chiedersi quali stimoli possa ancora avere, con quanta voglia di vincere si sieda nella sua Ferrari ad ogni weekend. In lui non vediamo la stessa rabbia agonistica che spinge Alonso oltre i limiti oggettivi della macchina. Più che seconda guida forse dovrebbe fare il tester e lasciare il volante a qualche giovane rampante. E ce ne sono tanti.