Allarme binge drinking
Oltre agli anziani, anche i giovani di 18-24 anni rappresentano un segmento di popolazione in cui è elevata la diffusione di comportamenti a rischio; in particolare il binge drinking coinvolge il 21% dei maschi e il 7,6% delle femmine.
ROMA (askanews) - Oltre agli anziani, anche i giovani di 18-24 anni rappresentano un segmento di popolazione in cui è elevata la diffusione di comportamenti a rischio; in particolare il binge drinking coinvolge il 21% dei maschi e il 7,6% delle femmine. Questa modalità di consumo è ormai consolidata in questa fascia di popolazione e rappresenta la quasi totalità dei comportamenti di consumo non moderati. Se si considerano i giovanissimi di 11-17 anni, la quota di quanti hanno un comportamento non moderato nel consumo di bevande alcoliche è pari a 19,4%. Anche in questa fascia di età si osservano differenze di genere, ma meno evidenti che nel resto della popolazione (le percentuali rilevate sono pari al 21,5% per i maschi e al 17,3% per le femmine). E' quanto emerge dal report dell'Istat su uso e abuso di alcol in Italia.
Tra gli 11-17enni, il 4,3% è maggiormente a rischio perché ha un consumo giornaliero di bevande alcoliche, oppure l'abitudine al binge drinking o un consumo fuori pasto almeno settimanale; il 15,1% ha un consumo più occasionale (beve almeno una bevanda alcolica nell'anno o ha un consumo fuori pasto occasionale). Tuttavia, va sottolineato che tra i ragazzi di questa fascia d'età anche il consumo di una sola bevanda alcolica durante l'anno viene considerato a rischio per la salute.
L'abitudine al binge drinking riguarda l'1,3% degli 11-17enni, con valori sovrapponibili tra maschi e femmine; le ubriacature raggiungono invece, già tra i 16-17enni, livelli pari a quelli medi della popolazione (6,1%).
L'abitudine da parte dei genitori ad avere almeno un tipo di comportamento a rischio nel consumo di bevande alcoliche sembra influenzare il comportamento dei figli. Infatti, il 22,8% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore adotta comportamenti a rischio nel consumo di alcol ha abitudini non moderate nel bere alcolici, mentre tale quota scende al 18,7% tra i giovani con genitori che non bevono o consumano alcolici in maniera moderata Dal punto di vista territoriale i comportamenti di consumo non moderati sono maggiormente diffusi tra la popolazione residente nel Nord-est e nel Nord-ovest, mentre si riducono al Sud. I comportamenti a rischio sono più frequenti nei comuni fino a duemila mila abitanti mentre diminuiscono in quelli con una dimensione demografica maggiore Rispetto al 2013, i comportamenti di consumo non moderato risultano in calo nell'Italia Centrale (da 15,7% a 13,9%), principalmente per la diminuzione del consumo abituale eccedentario in Toscana (da 18,8% a 16,3%) e del binge drinking nel Lazio (da 5,2% a 4%).
Alcuni comportamenti non moderati nel consumo di alcolici risultano più diffusi tra chi frequenta abitualmente (più di 12 volte nell'anno) discoteche e luoghi in cui si balla. Pur non potendo affermare la contemporaneità dei comportamenti, si osserva che tra chi frequenta assiduamente (più di 12 volte nell'anno) le discoteche la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo non moderato è nettamente più alta. Tra i maschi si arriva al 40,2% (rispetto al 20,7% di chi non va in discoteca) mentre tra le donne le quote sono, rispettivamente, del 21,3% e del 6,6%. Il fenomeno riguarda soprattutto i giovani e gli adulti fino a 44 anni.
Tra i giovani di 18-24 anni di sesso maschile che vanno abitualmente in discoteca, il 39,9% ha l'abitudine al binge drinking (contro l'11,4% di quelli che non ci vanno) e il 17,9% delle donne (contro il 2,4%)Comportamenti di consumo non moderato più elevati si osservano anche tra coloro che si recano 12 o più volte all'anno ad assistere a concerti di musica o spettacoli sportivi, soprattutto per quanto riguarda il binge drinking; quest'ultima abitudine riguarda il 21,1% delle persone che assistono 12 volte o più nell'anno a un concerto e il 13,5% di chi partecipa con maggiore frequenza a spettacoli sportivi, contro il 4,8% e il 4,4% di coloro che, rispettivamente, non svolgono queste attività. Anche in questo caso Il fenomeno coinvolge soprattutto i giovani e gli adulti fino a 44 anni.
Dove si eccede di più con il binge drinking: casa di amici o parenti, bar, pub, birreria Considerando l'ultimo episodio di binge drinking, i luoghi dove si eccede di più con questo comportamento di consumo a rischio sono, nell'ordine: casa di amici o parenti (41,8%), bar, pub o birreria (27,4%), ristorante, pizzeria, osteria (24,4%), casa propria (23,8%), discoteca/night (13,3%) luoghi all'aperto o la strada (4,7%), e altri luoghi come, ad esempio, punti di degustazione o vinoforum (3,2%).
Come sottolinea il Professor Gian Franco Gensini, Presidente del Board di IMPACT Proactive, «un cittadino informato e consapevole è un aiuto concreto anche per le stesse società scientifiche, fondazioni e associazioninel condurre la proprie attività di ricerca scientifica; la professionalità di un medico o di un operatore sanitario deve includere la conoscenza e la comprensione delle esigenze dei cittadini, anche perché oggi il dolore è riconosciuto come una vera e propria malattia e non più come un semplice sintomo».
Una campagna capillare su tutto il territorio nazionale: fino al 31 maggio infatti, nelle oltre mille sedi di Federconsumatori e ANT, presso i banchetti promozionali nelle principali città italiane e durante i congressi locali di Federconsumatori(il calendario degli appuntamenti è consultabile presso i siti delle associazioni), i cittadini potranno ricevere e compilare il "Questionario sul dolore" disponibile in versione cartacea o online cliccando sul link http://www.impactproactive.it/questionariodolore, e potranno fornire le loro risposte in pochi minuti anche dal computer di casa, dal tableto dallo smartphone. I risultati saranno condivisi con la classe medica, le associazioni scientifiche e le istituzioni nel corso di un Workshop promosso da IMPACT proactive a Firenze a giugno i suoi oltre 80 partner, e nei convegni di Federconsumatori e Fondazione ANT Italia Onlus.