27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
La relazione del Ministro Balduzzi

In calo i consumi a rischio, ma i giovani bevono troppo alcol

A preoccupare è soprattutto il «binge drinking», la moda arrivata dal Nord Europa di consumare bevande alcoliche diverse in quantità in un breve arco di tempo. Anche in Italia si è ormai diffusa stabilmente a partire dal 2003 e da allora ha registrato un costante aumento in entrambi i sessi

ROMA - Negli ultimi anni il consumo a rischio di alcol risulta stabile o addirittura in calo fra i ragazzi minorenni ed è diminuita, in generale, la mortalità legata a patologie connesse all'uso dell'alcol, ma tra i giovani il consumo e spesso l'abuso resta ancora troppo alto. La percentuale di ragazze tra i 14 e i 17 anni consumatrici di alcol, ad esempio, è raddoppiata negli ultimi 15 anni. A lanciare l'allarme è la Relazione del Ministro della Salute Renato Balduzzi al Parlamento sui consumi alcolici, sui comportamenti a rischio e sugli interventi di contrasto attivati dal Ministero. Il dossier porta la data del 16 dicembre 2011, ma è stato reso noto oggi dal Ministero.

Preoccupa il «binge drinking» - A preoccupare, spiega Balduzzi nella relazione, è soprattutto il «binge drinking», la moda arrivata dal Nord Europa di consumare bevande alcoliche diverse in quantità in un breve arco di tempo. Anche in Italia si è ormai diffusa stabilmente a partire dal 2003 e da allora ha registrato un costante aumento in entrambi i sessi: nel 2010 ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne, tra le quali nella fascia d'età 18-24 anni sale al 9,7%.

Aumenta il consumo fuori pasto - In generale nel decennio 2000-2010 è cresciuta tra i giovani e i giovani-adulti, sia uomini che donne, l'abitudine al consumo di superalcolici, aperitivi e amari, spesso lontano dai pasti e con frequenza occasionale. Il consumo fuori pasto si è particolarmente radicato tra i più giovani e i giovanissimi: nella fascia di età 18-24 anni i consumatori fuori pasto sono passati dal 33,7% al 41,9% e tra i giovanissimi di 14-17 anni dal 14,5% al 16,9%. Tra le ragazze di quest'età negli ultimi 15 anni la quota di consumatrici fuori pasto si è quasi triplicata (dal 6% del 1994 al 14,6% del 2010).

8,6 milioni le persone a rischi - Secondo l'Istituto superiore di Sanità, continua la relazione di Balduzzi, in Italia il 25,4% degli uomini ed il 7,3% delle donne di età superiore a 11 anni, circa 8.600.000 persone, consumano alcolici senza rispettare le indicazioni di consumo delle agenzie di sanità pubblica, esponendosi a rischi alcolcorrelati. Dal 1996 al 2009 sono cresciuti gli alcoldipendenti in trattamento nei servizi pubblici e la percentuale dei ricoveri ospedalieri per cirrosi alcolica, ma negli ultimi due anni il dato della mortalità correlata all'uso dell'alcol è diminuito: -12% dal 2007 al 2008, è in lieve calo la percentuale degli utenti in trattamento (-1,8% dal 2008 al 2009) e in particolare scende il numero dei nuovi utenti al di sotto dei 20 anni.