29 aprile 2025
Aggiornato 16:30
La guerra in Ucraina

Massimo D'Alema: «Sulla Russia fatti tanti errori»

L'ex Presidente del Consiglio: «Se si vuole costruire una soluzione stabile e sostenibile, non si può non tener conto, malgrado Putin, che ci sono anche le ragioni della Russia». Prodi: «Le sanzioni quasi mai sono sufficienti»

Massimo D'Alema
Massimo D'Alema Foto: ANSA

ROMA - «Questa aggressione militare, non soltanto è un crimine, è anche un errore. Ora deve essere esercitata ogni pressione per fermare la guerra e indurre la Russia a ritirare le sue truppe di occupazione. Ma, in prospettiva, se si vuole costruire una soluzione stabile e sostenibile, non si può non tener conto, malgrado Vladimir Putin, che ci sono anche le ragioni della Russia». Lo ha detto l'ex presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, in un'intervista a La Stampa.

«La politica dell'Occidente verso la Russia è stata una politica sbagliata che ha favorito il nazionalismo di Putin. Soprattutto gli americani non hanno fatto nulla per inserire la Russia in un contesto di post-guerra fredda. Un errore storico. Iniziato già nell'epoca di Gorbaciov. Nel momento in cui la Russia aveva bisogno di un Piano Marshall nessuno le dette un euro. Questo aiuto fu negato», ha spiegato D'Alema.

«E Gorbaciov era altra cosa, era il contrario di Putin. Rappresentava una Russia che si apriva al dialogo. Poi iniziò un drammatico declino: negli anni Novanta la disgregazione, la miseria, la crescita della criminalità economica, l'abbassamento dell'aspettativa di vita. La Russia ha conosciuto una crisi drammatica fino a Putin, che è la risposta a tutto questo. Lui riscopre un nazionalismo assertivo, un sistema autoritario. E la Russia vede in Putin l'uomo che le restituisce il ruolo di una grande potenza», ha sottolineato.

Prodi: «Le sanzioni quasi mai sono sufficienti»

«Quasi mai le sanzioni sono sufficienti. Le ho seguite», nel corso degli anni, e «pochissime hanno avuto successo, perché la sanzione va sia contro chi la subisce che contro chi la fa. In questo caso chi la dovrebbe subire ha delle armi terribili, cioè ha il rubinetto del gas, e questo rubinetto colpisce in mondo profondamente diverso i membri dell'alleanza che dovrebbe colpire Putin». Lo ha affermato l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, ospite di Sky TG24.

«I rubinetti chiusi, per gli Stati Uniti, non sono un problema. Analizzando le cose freddamente - ha aggiunto -, da economista, per gli americani, oggi, è solo un vantaggio avere il prezzo del gas cinque volte superiore a quello italiano. In questi giorni ho parlato con imprenditori del settore ceramico che hanno stabilimenti in Italia e in Usa, e mi hanno detto che la prima conseguenza è produrre un po' meno nel nostro Paese e di più oltreoceano. Per Putin, quindi, è difficilissimo - ha concluso - prendere delle sanzioni che tengano insieme l'alleanza».