2 novembre 2024
Aggiornato 19:00
Previdenza

Quota 100, la «verità» di Cesare Damiano: «Non è stata abolita, era misura a termine»

L'ex Ministro del Lavoro: «Sarebbe stato meglio chiamarla Finestra 100. La propaganda di Salvini circa il superamento della legge Monti-Fornero è sempre stata una pura invenzione»

Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini Foto: Riccardo Antimiani ANSA

«Vedo molto stupore intorno all'annuncio del premier Conte su Quota 100. A me, invece, sembra che si scopra l'acqua calda». Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro.

«Infatti, come tutti sanno - continua - questa misura del Governo giallo-verde era a tempo, cioè 'una tantum'. Infatti scade al 31 dicembre del prossimo anno: sarebbe stato meglio chiamarla Finestra 100. La propaganda di Salvini circa il superamento della legge Monti-Fornero è sempre stata una pura invenzione. Quota 100 non ha superato un bel niente per il semplice fatto che il passato Governo ha scelto di non renderla strutturale. Si tratta, appunto, di scelte e non di casualità. Lo scalone Monti-Fornero, grazie a questa scelta, torna nel 2022: per questo è necessario che il tavolo di confronto Governo-sindacati individui una misura di flessibilità, questa volta strutturale. Allora sì che potremmo dire di aver superato la legge del Governo Monti che ha provocato molte ingiustizie sociali».

«Un suggerimento: i 38 anni di contributi previsti da Quota 100 sono troppi: escludono coloro che, soprattutto le donne, non hanno carriere continuative. Infine, non dimentichiamo gli ultimi esodati», conclude.

Renzi: «Abolizione quota 100 svolta importante»

«L'abolizione di quota 100 è una svolta importante. Dopo aver cambiato linea in Europa, torniamo alla serietà sulle pensioni rimediando ancora ai danni del governo populista. Prossimo obiettivo: il MES». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

Bonetti: «Non è risposta giusta, pensare a futuro figli»

«Appartengo a una forza politica, Italia Viva, che da sempre ha ritenuto che Quota 100 non fosse la risposta giusta per una corretta alleanza tra le generazioni, per un sistema di welfare integrato che garantisse i giovani e gli anziani in quella reciprocità necessaria che credo vada invece promossa nella misura di prospettiva del nostro paese». Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti che stamani a Firenze è intervenuta ai lavori del festival dell'Economia civile.

«Noi oggi stiamo usando risorse, che sono quelle dei nostri figli, e Quota 100 ne ha impegnate tante, e in qualche modo le stiamo prendendo dal loro futuro e credo che siano risorse che dobbiamo impegnarci a impiegare per tutelare tutta la popolazione, ma nell'ottica di metterci nelle condizioni di garantire ai nostri figli un futuro migliore - ha aggiunto la ministra -. Questo è l'impegno col quale dobbiamo riscrivere un sistema integrato di welfare che tuteli tutti, ma nello stesso tempo, dentro questi tutti ci sia anche il tutti del futuro dei nostri figli».