26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Formula 1 | Gran Premio d'Austria

Raikkonen, che delusione. Pure Marchionne lo sgrida: «Indolente»

Kimi inizia bene, tenendosi dietro Hamilton, e finisce male, chiudendo dietro a lui e a Ricciardo. Un'altra prestazione inferiore alle aspettative: ora la pazienza della Ferrari nei suoi confronti sta finendo. «Deve dimostrare più impegno», lo avvisa il presidente in piena trattativa per il rinnovo

SPIELBERG – Anche stavolta non si può certo dire che Kimi Raikkonen abbia rispettato le attese. Il gregario della Ferrari aveva illuso i tanti tifosi finlandesi che affollavano le tribune del Red Bull Ring nella prima parte di gara, quando era riuscito efficacemente a tenersi alle spalle Lewis Hamilton, dando così una mano sia alle sue speranze di podio che alla corsa al Mondiale del suo compagno di squadra Sebastian Vettel. Ma il suo fuoco di paglia si è rapidamente spento, tanto che al traguardo Iceman ha chiuso quinto per distacco, dietro allo stesso Hamilton e anche alla Red Bull di Daniel Ricciardo. «Loro erano molto veloci – ammette il ferrarista – Io ho avuto delle difficoltà a liberarmi dei doppiati, eppure mi stavo avvicinando ad Hamilton quando improvvisamente loro hanno abbassato il ritmo. Non sono stato io a rallentare, sono stati loro che hanno apparentemente accelerato. Ovviamente, come ho detto, nella prima parte di gara ero troppo distante, ma stavo rimontando bene».

Strategia discutibile
Ad essere totalmente onesti verso di lui, almeno una parte della colpa la si può attribuire alla strategia del muretto box rosso. Che ha tenuto in pista Raikkonen per ben 44 giri, più di tutti gli altri avversari, con le morbidissime gomme ultrasoft nella prima parte di gara, facendogli perdere terreno nei confronti dei suoi avversari che avevano già montato pneumatici nuovi. Perché? Probabilmente per fargli fare da tappo nei confronti di Bottas, che dopo la sosta ai box si era ritrovato alle sue spalle, e agevolare il tentativo di recupero del suo compagno di squadra Sebastian Vettel. Missione fallita, tra l'altro, perché le coperture di Kimi erano ormai talmente usurate che il suo connazionale della Mercedes lo ha raggiunto e scavalcato in un lampo. «Il nostro piano originale era quello di fermarci ai box il giro dopo Hamilton – rivela l'ex campione del mondo – Ma penso che si siano resi conto che mi avrebbe comunque superato. Ovviamente a quel punto la decisione era tra finire alle sue spalle o restare in pista, ed è questo che abbiamo deciso di fare».

La bacchettata di Marchionne
Errori tattici a parte, però, nemmeno la guida del finnico, una volta di più apparsa notevolmente meno grintosa di quella messa in campo da Vettel, ha convinto troppo gli osservatori. Anzi, le prestazioni di Raikkonen continuano ad essere talmente inferiori alle aspettative che una tirata d'orecchie si è sentito di riservargliela perfino il suo presidente Sergio Marchionne, oggi presente ai box ad assistere alla gara. «Penso che Kimi debba mostrare un livello più alto di impegno verso tutto il processo – ha tuonato il numero uno di Maranello, notoriamente non certo gentile con le parole – Ci sono giorni in cui mi sembra un po' indolente, ma vedremo. Oggi parlerò con lui e capirò che cosa accadrà». Un avvertimento nemmeno troppo velato all'indirizzo del 37enne, che si sta giocando il rinnovo del suo attuale contratto con la Scuderia che scade a fine stagione. Forse, risultati alla mano, potrebbe essere giunto il momento di passare il testimone ad un collega più giovane e affamato?