27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Coda di polemiche dopo la gara messicana

Lo scontro Vettel-Verstappen diventa guerra Ferrari-Red Bull

Schermaglie in gara e penalizzazioni a pioggia: il discusso finale del Gran Premio del Messico ha scatenato la battaglia tra i due piloti e le loro squadre, in pista e fuori. Così i bibitari si scagliano contro il loro storico campione

Sebastian Vettel rabbuiato davanti ai giornalisti
Sebastian Vettel rabbuiato davanti ai giornalisti Foto: Ferrari

CITTÀ DEL MESSICO – In pista, il duello lo ha vinto Max Verstappen, ma questo esito è durato lo spazio di pochi minuti. Sui tavoli dei commissari, il risultato finale è stato un 1-1 e palla al centro: di penalità, infatti, il giovane olandese e Sebastian Vettel se ne sono beccate una a testa. Ma la schermaglia tra i due piloti, che sembrano destinati a diventare i grandi rivali del futuro, non è finita lì: anzi, si è subito trasformata in uno scontro politico tra le rispettive squadre, Red Bull e Ferrari. Quando la direzione gara ha restituito al tedesco la posizione che Verstappen gli aveva rubato in pista tagliando una curva, infatti, la Rossa aveva iniziato ad esultare. Ma, poche ore dopo, anche Seb ha dovuto dire addio al podio, per essersi difeso in modo troppo aggressivo dagli attacchi dell'altra Lattina di Daniel Ricciardo. E, stavolta, il team principal Maurizio Arrivabene non ha gradito la sentenza: «Oggi poteva essere una giornata dal sapore speciale, con un podio meritatissimo che ci è stato tolto dalla burocrazia – ha tuonato il manager bresciano – Tutta la squadra aveva dimostrato carattere rimanendo unita e concentrata in un momento difficile. La strategia ci aveva permesso di recuperare posizioni, i due piloti hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo siamo stati penalizzati da una decisione inappellabile dei commissari che ritengo troppo pesante e, per certi versi, ingiusta».

Colpevole di insulto
I bibitari, dal canto loro, sostengono la posizione diametralmente opposta, ritenendo ingiusta la penalità subita dal loro pilota: «Max aveva bloccato le gomme, era andato dritto nell'erba e ne era uscito davanti a Sebastian – racconta il team principal della Red Bull, Christian Horner – Se Sebastian fosse stato al suo fianco o avesse tentato un sorpasso, forse avrei capito di più la penalizzazione. Ma non è andata così: è stato un episodio identico a quello di Lewis alla partenza, che però non è stato punito». Al contrario, Horner insiste che è il suo ex pupillo Sebastian Vettel a meritarsi anche un'altra e più pesante sanzione, stavolta per aver mandato platealmente a «fan...o» via radio il direttore di gara Charlie Whiting che stava ritardando la decisione sulla manovra di Verstappen. «Ovviamente, nella tensione del momento è normale che il pilota sia emozionato – prosegue – Questo vale per ogni sport: sono sicuro che se i calciatori indossassero dei microfoni si esprimerebbero con un linguaggio molto più colorito di quello che sentiamo in pista. Ma in ogni sport quel che non si può fare è insultare l'arbitro, perciò sarei sorpreso se la facesse franca. Quando guidava per noi Vettel non si comportava così: questo significa che sta dando voce alla sua frustrazione, come è chiaro a tutti». Perfino il suo ex mentore ai tempi del poker di Mondiali consecutivi, Helmut Marko, oggi scarica Vettel: «Una situazione indegna di un quattro volte campione del mondo, sicuramente ha scelto parole non di prima classe».

Arrivano le scuse
Ma Seb si difende con forza anche da queste ulteriori accuse degli avversari, spiegando di avere già chiesto scusa a Whiting per il suo sfogo di rabbia: «Non capisco perché si faccia tutto questo casino intorno a quanto è successo – ha ribattuto a Sky Sport – Di sicuro non è la cosa giusta da dire. Ma, in mia difesa, le emozioni e l'adrenalina sono a mille. Perché volete mettermi all'angolo e farmi rispondere qualcosa che inneschi un'altra polemica? Per rispetto sono andato da lui e gli ho chiesto scusa per quello che avevo fatto. E lui lo ha capito». Ma ora la palla passa per l'ennesima volta nelle mani della Federazione internazionale dell'automobile, che non ha ancora reso noto ufficialmente se aprirà un'inchiesta sulle parole pronunciate dal ferrarista durante la gara. Comunque vada a finire, però, statene certi: il doppio duello Vettel-Verstappen e Ferrari-Red Bull è appena alle battute iniziali.