16 aprile 2024
Aggiornato 06:00
L'ingegnere che potrebbe riportare la Rossa al successo

Ross Brawn, l'uomo che salverà la Ferrari è un grande ex

Sergio Marchionne rivuole a tutti i costi a Maranello il direttore tecnico dei Mondiali di Schumacher. Stavolta da super-consulente per lo sviluppo delle monoposto. Riuscirà a convincerlo, ora che si sta godendo la meritata pensione?

Ross Brawn ai tempi in cui sedeva sul muretto Ferrari
Ross Brawn ai tempi in cui sedeva sul muretto Ferrari Foto: Ferrari

MARANELLO – C'è il nome dell'uomo che salverà la Ferrari. E si tratta di un clamoroso ritorno a Maranello: Ross Brawn. Ovvero, colui che fu a capo del dipartimento tecnico della Rossa negli anni dei trionfi a ripetizione marchiati Michael Schumacher. E che poi si trasferì armi e bagagli, di nuovo insieme a Schumi, alla Mercedes, per gettare le basi del team che oggi domina il campionato del mondo di Formula 1. Sergio Marchionne sembra insomma aver deciso chi vuole a tenere le redini del Cavallino rampante nel futuro. Da un lato, continua il corteggiamento a Toto Wolff, l'attuale team principal delle Frecce d'argento, per prendere il posto del criticato Maurizio Arrivabene. Dall'altro, però, la tornata di riunioni d'emergenza della settimana scorsa hanno convinto il presidente che la crisi della squadra comincia dalla parte tecnica. Ed è dunque sullo staff degli ingegneri che si deve concentrare la riorganizzazione.

Consulente di lusso
Il problema, ora, è convincere il guru inglese. Che ha lasciato la Formula 1 dalla fine del Mondiale 2013 per andare in pensione e che non sembra avere intenzione di rimettersi in ballo a tempo pieno, di sobbarcarsi il gravoso impegno di 21 trasferte annuali per seguire tutti i Gran Premi della stagione. Per questo, già nei mesi scorsi, Ross Brawn avrebbe risposto «no grazie» alla generosa offerta giunta da Sergio Marchionne. «Quando lavoravo in Formula 1, lo facevo ventiquattr'ore su ventiquattro e sette giorni su sette – ha recentemente spiegato in un'intervista ai microfoni di Sky – e non sono più sicuro di volerlo fare. Su queste cose non si può mai dire mai, ma sono piuttosto contento di ciò che faccio al momento. E nulla di ciò che mi hanno offerto finora mi ha motivato o interessato». Ma il presidentissimo, rivela il sito specializzato internazionale Motorsport, non ha intenzione di mollare, sicuro com'è che sia l'ingegnere britannico l'uomo giusto per riportare la Ferrari alla vittoria a partire dal 2017. E, dunque, ci sta riprovando, proprio in questi giorni. Stavolta con una proposta diversa: non più un ruolo a tempo pieno a Maranello, ma una semplice veste da super-consulente tecnico, con il compito di indicare le direzioni da seguire per lo sviluppo e di segnalare i cambiamenti necessari. Una posizione, dunque, che non metterebbe direttamente a rischio quella dell'attuale direttore tecnico James Allison, anche se ridurrebbe sensibilmente il suo potere e la sua libertà di movimento. Senza contare che anche lo stesso Allison è da tempo finito sul banco degli imputati e anche la sua testa rischia di saltare: alla porta c'è l'attuale dt della Toro Rosso, James Key.