29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
La traduzione integrale del video

Al Jazeera sbugiarda Renzi: ha pagato 11 milioni per liberare Greta e Vanessa

Nonostante il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni avesse fortemente negato, arriva da un incredibile documentario di Al Jazeera la conferma del pagamento di 11 milioni di euro dal governo italiano per la liberazione di Greta e Vanessa

ROMA - Un'inchiesta di sei mesi di al Jazeera fa luce sulle modalità con cui l'Italia paga riscatti in denaro. L'emittente qatariota, in particolare, è entrata in possesso delle fotografie del riscatto di 11 milioni di dollari pagati ad al Nusra per il rilascio di Greta e Vanessa, le due cooperanti rapite in Siria lo scorso anno. La circostanza era stata più volte smentita dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ma è confermata dall'inchiesta.

Quante bugie
Il documentario fa luce sui retroscena nascosti di altri rapimenti e altre liberazioni: non solo la vicenda di Domenico Quirico, il giornalista della Stampa rapito in Siria nel 2013, ma anche le trattative avvenute con i pirati somali (525mila dollari) per il rilascio dello skipper Bruno Pellizzari e della compagna sudafricana. All'epoca, i governi italiano e sudafricano sostennero che la liberazione degli ostaggi fosse avvenuta grazie a un raid delle forze somale sostenuto dall'Occidente. Come si vede, le bugie hanno le gambe corte...

La traduzione integrale del video

Il cittadino italiano Bruno Pellizzari e la fidanzata furono rilasciati da alcuni pirati somali nel 2012 dopo due anni di prigionia. I media hanno assicurato che la coppia venne rilasciata per via di una combinazione di un raid delle forze somale e il sostegno dall'Occidente. I documenti segreti dell'intelligence ottenuti dall'unità investigativa di Al Jazeera rivelano che si è trattata di una bugia. Il governo italiano infatti ha pagato più di mezzo milione di dollari di riscatto. A Vera Hacht, che ha negoziato per la famiglia, è stato detto di non parlare dei dettagli del rilascio del fratello: «Ci hanno detto di non rivelare mai che in realtà fu pagato affinché venissero rilasciati». L'ostaggio Debbie Calitz afferma: «Non ci era permesso parlare di questo».

Nonostante abbiano negato tutto, Al Jazeera ha scoperto le prove che queste tattiche erano state impiegate dal governo italiano per assicurare la liberazione degli ostaggi rapiti in Siria. Quando Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata furono liberati dopo molti mesi di prigionia ci furono ancora voci a proposito di riscatti pagati. Al Jazeera parlò con i testimoni oculari che assistettero allo scambio di denaro: «Ero presente quando il denaro fu consegnato. C'eravamo io e un italiano. I soldi erano disposti in pacchi di 100 dollari in buste di plastica separate». Il governo italiano disse che i quattro milioni di dollari di riscatto furono pagati dalla famiglia degli ostaggi, ma Pierre insistette che la sua famiglia non pagò mai quei soldi». Domenico ha affermato di non essere a conoscenza di pagamenti avvenuti da parte della sua famiglia.

Al Jazeera ha ottenuto inoltre anche le prove del fatto che il governo italiano si è reso disponibile a pagare milioni ad un gruppo collegato ad al Quaeda per il riscatto delle due cooperanti Vanessa e Greta rilasciate nel gennaio del 2015. Queste immagini esclusive mostrano gli 11 milioni di dollari utilizzati per le due ragazze. Il governo italiano si è rifiutato di commentare le accuse, affermando che la sua politica non è quella di pagare i riscatti.