23 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Il vicepresidente della Camera contro il premier

Di Maio: Reddito di cittadinanza e banca pubblica per aiutare cittadini e imprese

Il M5S si propone come unica alternativa al governo Renzi. Le proposte del M5S per risollevare il Paese vanno dal reddito di cittadinanza alla banca pubblica, passando per il taglio degli stipendi dei parlamentari

ROMA – Luigi Di Maio torna ad attaccare il governo Renzi e lo fa in merito al nodo lavoro, e, più precisamente, commentando i risultati della riforma del Jobs Act. «In Italia ci sono correnti di pensiero completamente differenti, idee di paese diverse e contrastanti – spiega il vicepresidente della Camera – . Da un lato c'è Renzi, che ha investito 12 Miliardi nel Jobs Act con il risultato che i contratti sono diminuiti del 70% e attraverso i voucher ha creato più precariato».

M5S come unica alternativa a Renzi
Alla critica aspra e dura della condotta dell'esecutivo Renzi in materia di lavoro, si contrappone il Movimento 5 Stelle, che, con le proposte avanzate, si pone come unica alternativa: «L'alternativa per aiutare le persone e le imprese attraverso un reddito di cittadinanza e una banca pubblica». Proposte importanti che, a detta dei pentastellati, farebbero da leva per risollevare l'economia del Paese. «Durante i miei ultimi viaggi istituzionali all'estero, ho potuto constatare come gli altri Stati sono vicini ai cittadini», spiega ancora il deputato grillino.

L'idea delle banche pubbliche
In Francia e in Germania esistono banche pubbliche che erogano prestiti a cittadini, anziani, professionisti e imprese in difficoltà, precisa Di Maio. Banche pubbliche pronte a supportare «le famiglie che vogliono ristrutturare, a livello energetico, la loro abitazione per ridurre i costi. In questi paesi succede», commenta con amarezza il deputato. Quello che sostiene Di Maio sarebbe a fondamento dello Stato stesso: se un cittadino è in difficoltà, lo Stato ha il dovere di aiutarlo. Come? Attraverso una banca pubblica, «e noi – continua Di Maio – potremmo farlo per il solo fatto che non siamo legati alle lobby».

I risparmi del Movimento e la proposta di legge
Il Movimento guidato da Beppe Grillo si sta già dando da fare per aiutare i cittadini e le imprese in difficoltà. A tal proposito, Di Maio menziona il taglio degli stupendi dei parlamentari a 5 Stelle che hanno fruttato circa 15 milioni di euro. Questi sono stati investiti proprio nelle imprese: «Abbiamo sostenuto 1.700 imprese per l'avvio o lo sviluppo di un'idea imprenditoriale», spiega il deputato. Proprio in relazione al taglio degli stipendi ai parlamentari, nelle ultime ore il Movimento 5 Stelle ha presentato al presidente del Senato Pietro Grasso una proposta di legge mirata alla riduzione del 50% dello stipendio di chi siede in Parlamento. E non solo: la diaria, secondo la proposta, verrebbe trasformata in un rimborso, in modo che lo Stato rimborserà solo quanto speso con l'ausilio degli scontrini; le indennità aggiuntive per le altre cariche parlamentari sarebbero eliminate, come pure il Tfr di fine mandato. «Quello che vogliamo fare – spiega Di Maio – è tagliare gli sprechi alla politica e agli enti inutili. Noi non partiamo da quello che faremo, ma da quello che già abbiamo fatto».