28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Il leader della Lega contro il premier

Salvini: Renzi telecomanda il 90% della stampa

Quello che non riesce a fare il premier, però, è comprare il pensiero e le idee degli uomini liberi. Così il segretario della Lega, commentando la situazione della stampa italiana, attacca ancora il presidente del Consiglio e il Pd

ROMA - «Anche oggi sul 'Corriere della Sera' (come su quasi tutti i giornali) ci sono 15 articoli su Renzi e sul Pd, neanche una riga sulla Lega». Lo scrive su Facebook Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che continua attaccando duramente il premier: «Renzi potrà anche telecomandare il 90% dei 'giornalisti', ma non riuscirà mai a comprarsi il pensiero e le idee degli uomini liberi». Il leader del Carroccio aggiunge poi un post-scriptum: «Perché chi va contro il 'politicamente corretto' dell'Europa di sinistra diventa 'estremista, razzista, xenofobo e populista'? Tranquilli compagni, tanto alla fine la Libertà vince!».

«In Europa soffia aria di libertà»
A proposito di Europa, all'indomani della vittoria in Austria dell'ecologista Alexander Van der Bellen, a scapito dell'ultranazionalista Hofer, il leader del Carroccio manda «un abbraccio agli amici del Partito della Libertà austriaco», alleato storico della Lega, come ricorda Salvini, «sconfitto per una manciata di voti (arrivati per posta...) da un'ammucchiata di socialisti, democristiani, verdi e compagni». Salvini, inoltre, sottolinea come «in Europa soffia aria di libertà». Ma, soprattutto, ne approfitta per attaccare i media di casa nostra. «Provo pena - afferma ancora il leader leghista - per quei giornalisti italiani che parlano di un voto (della metà del popolo austriaco) per una 'estrema destra xenofoba, populista, razzista e ultra-nazionalista'». E aggiunge ancora Salvini: «Da quando chiedere il rispetto delle regole è estremismo? Nove giornalisti italiani su dieci non sono uomini, sono servi».

Meloni: perdono i partiti tradizionali
Anche Giorgia Meloni commenta la vittoria di Van der Bellen e lo fa rispondendo alle domande di Lili Gruber nel programma Otto e mezzo«Il dato significativo delle elezioni in Austria è che perdono i partiti tradizionali». A contendersi la vittoria, come spiega la candidata al Campidoglio, sarebbero partiti che in Italia sarebbero considerati «più populisti come Verdi e Liberali, e cioè quelli che hanno saputo manifestare il tentativo di riprendere la sovranità». Secondo la Meloni, alcuni tendono a sottovalutare che «la gente guarda a formazioni politiche che provano a rappresentare i diritti dei molti contro gli interessi di pochi». Secondo la presidente di FdI, la dimensione dello stato nazionale sarebbe «l' unica che può aiutarci a competere con istituzioni europee e sono per la difesa dello stato nazionale»