29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il leader del Carroccio interviene a Omnibus

Salvini: «Ap con Toti? Bene, spero capiscano che Alfano è il passato»

«Se c'è qualcuno che anche in Liguria si rende conto che Alfano è il passato e non il futuro ben venga. Chissà se non ci siano segni di vita. Vedremo». Matteo Salvini ha commentato così la notizia dell'accordo elettorale stretto dal candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, Giovanni Toti, e la formazione centrista di Area popolare.

MILANO (askanews) - «Se c'è qualcuno che anche in Liguria si rende conto che Alfano è il passato e non il futuro ben venga. Chissà se non ci siano segni di vita. Vedremo». Matteo Salvini ha commentato così la notizia dell'accordo elettorale stretto dal candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, Giovanni Toti, e la formazione centrista di Area popolare.

Salvini: Berlusconi? Io penso alla Lega Nord
Riguardo la costruzione di una nuova forza sul modello dei repubblicani Usa annunciata da Silvio Berlusconi, Salvini ha affermato: «Mi occupo e preoccupo della Lega che sta crescendo. Mi sto preparando a un progetto di vita, di Italia e di Europa alternativo a Renzi - ha aggiunto - Poi lo proporremo agli altri, ma ora guardo in casa mia e non in casa altrui».

Non attacco Renzi su Lo Porto, lo attacco per il silenzio sul genocidio degli armeni
Quanto al premier, il segretario del Carroccio ha aggiunto: «Non attacco Renzi su questo caso Lo Porto, ma lo attacco sul fatto che oggi è il centenario del genocidio degli armeni», ha detto il leader della Lega Nord intervenendo a Omnibus su La7. «Oggi si ricorda il massacro, lo sterminio organizzato, pianificato, di un milione e mezzo di armeni cristiani. E Renzi e il governo italiano dicono: 'Però andiamoci piano, i turchi si potrebbero offendere. Business is business. La Nato è la Nato, magari non fu proprio genocidio'. Riguardo l'uccisione del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, «gli Stati Uniti troppe volte hanno sbagliato negli ultimi anni, non solo in Afghanistan, in Iraq, in Nordafrica. Poi è facile chiedere scusa. Mi chiedo se per caso un civile italiano fosse stato ucciso per mano dei russi di Putin, che pandemonio sarebbe scoppiato nel nome della 'dittatura mondiale', del 'pericolo'. E questo chiede scusa».