19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
La legge elettorale viene calendarizzata al 27 aprile

Le opposizioni contro Renzi: «E' un colpo di stato»

La riforma della legge elettorale, su richiesta del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, è stata calendarizzata per il 27 aprile in Aula, ma le opposizioni gridano tutte allo "strappo" per l'improvvisa accelerazioni dei tempi. Forza Italia è stato il primo partito a far sentire la sua voce e Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati, parla addirittura di "colpo di Stato".

ROMA - La riforma della legge elettorale, su richiesta del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, è stata calendarizzata per il 27 aprile in Aula, ma le opposizioni gridano tutte allo «strappo» per l'improvvisa accelerazioni dei tempi. Forza Italia è stato il primo partito a far sentire la sua voce e Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati, parla addirittura di «colpo di Stato» promettendo di opporsi «con tutte le forze» a questo «blitz di Renzi». Cosa ne pensano gli altri partiti?

SEL E M5S GRIDANO AL GOLPE - Ai microfoni del Tg1, Renato Brunetta ha dichiarato: «Renzi vuole approvare la legge elettorale nel più breve tempo possibile per asfaltare la sua sinistra, la sinistra del Partito democratico. Alla faccia delle riforme, alla faccia della riforma della legge elettorale, alla faccia delle esigenze degli italiani». Ma Brunetta non è il solo ad aver digerito male la calendarizzazione della riforma della legge elettorale. Con questa decisione, dopo il ponte del Primo maggio, si potranno contingentare i tempi: dato che il regolamento di Montecitorio lo permette quando riprende l'esame di un ddl il mese successivo. La reazione delle opposizioni è stata, perciò, durissima e in maniera trasversale. Sel, con Arturo Scotto, ha evidenziato il fatto che il Pd possa aver «strumentalizzato una riforma per un regolamento di conti interno» tra Renzi e la minoranza bersaniana. Fabiana Dadone, deputata grillina, non ha invece risparmiato parole durissime per la presidente della Camera, Laura Boldrini, accusandola di essere «un semplice notaio delle decisioni della maggioranza» senza svolgere il ruolo «di tutela delle opposizioni».

L'APPELLO DI ITALIA UNICA - Il partito di Corrado Passera lancia addirittura un appello, sottolineando l'urgenza di un intervento immediato a difesa del patrimonio collettivo di questa società: «La battaglia di Italia Unica travalica il perimetro dei partiti tradizionali e delle loro dinamiche interne, spesso giocate all'insegna della convenienza di gruppi di pressione o di singoli leadership. Men che mai infatti la riforma elettorale può risolversi, come accade, in una resa dei conti interna al Pd, come invece si cerca di far passare all'opinione pubblica. Si tratta di una distorsione inquietante che non può essere avallata. Matteo Renzi - continua l'appello - ha deciso di accelerare sull'approvazione della riforma elettorale in modo da arrivare al voto definitivo entro aprile. Italia Unica la giudica una decisione fuorviante e pericolosa e ha deciso di rivolgere un appello a tutti i parlamentari, alle forze sociali, intellettuali e culturali affinché si uniscano all'iniziativa per fermare una simile deriva», sottolinea Italia Unica.

FDI: LAURA BOLDRINI E' UN OSTAGGIO DEL PD - Anche da FdI arrivano parole critiche e disappunto. A rilasciare una dichiarazione ai microfoni di DiariodelWeb.it è Federico Mollicone, responsabile della comunicazione nel partito di Giorgia Meloni: «E' chiaramente un colpo di mano teso a incassare un risultato politico: all'interno del Pd, rispetto alla minoranza Pd, e nei confronti della maggioranza per portare a casa una legge elettorale che favorisce il centrosinistra. Rispetto a questo, noi siamo ovviamente contrari ed è evidente quanto la presidente della Camera, Laura Boldrini, non abbia nessuna capacità di gestire il calendario, ma se lo fa dettare da terzi: in particolare dal Pd e dal Ministro Boschi.»