23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Il M5S presenta la soluzione all'insostenibilità del sistema Euro

Di Stefano: «L'alternativa a questa Europa? L'alleanza tra i Paesi mediterranei»

Il Movimento 5 Stelle oggi alla Camera inizia a battere una nuova strada, quella della ricerca di una alleanza tra i Paesi mediterranei che vertono, a causa della crisi economica, in situazioni finanziarie tutt'altro che virtuose. Un precedente esiste ed è quello dell'Alba, Alleanza Bolivariana dei Paesi dell'America Latina.

ROMA - «Questo non è un semplice convegno: da questo incontro nasce un percorso vero e proprio». Il Movimento 5 Stelle oggi alla Camera inizia a battere una nuova strada, quella della ricerca di una alleanza tra i Paesi mediterranei che versano, a causa della crisi economica, in situazioni finanziarie tutt'altro che virtuose. Il cattivo stato delle economie dei singoli Paesi dovrebbe spingere i rispettivi governi a dar vita ad una collaborazione imperniata attorno ai valori di equità e solidarietà. Un precedente esiste ed è quello dell'Alba, l'Alleanza Bolivariana dei Paesi dell'America Latina, che, a partire dal 2004, si propone di combattere la povertà e l'esclusione sociale. Manlio Di Stefano, capogruppo Commissione Affari Esteri del Movimento 5 Stelle, modera l'evento in cui esperti e rappresentanti dei Paesi che compongono l'Alba illustrano quello che è stato fatto e quello che si può fare.

UNA SOLUZIONE È POSSIBILE - Di Stefano illustra le motivazioni che hanno spinto il Movimento a proporre la cosiddetta alleanza tra i Paesi mediterranei come soluzione e alternativa alla situazione attuale. «Per la crisi che stiamo vivendo – illustra il capogruppo M5s – ci siamo interrogati su quali fossero le cause e quali le possibili soluzioni. Abbiamo individuato due cause principali: l'insostenibilità del sistema Euro tra Paesi europei economicamente e strutturalmente assolutamente disomogenei e un sistema, quello della globalizzazione, in cui la libertà assoluta di scambio di merci e capitali ha schiacciato quella dell'individuo e della sua capacità individuale, ad unico vantaggio delle multinazionali. Ci siamo chiesti, quindi, esistono realtà che hanno affrontato e superato una situazione analoga a questa – che ci dicono essere senza alternative? La risposta c'è e si chiama Alba TCP, ovvero Alleanza Bolivariana per le Americhe Trattato di Commercio tra i Popoli».

SFATARE IL MITO DELL'ASSENZA DI ALTERNATIVA - La proposta dei 5 Stelle – già annunciata alla vigilia delle elezioni europee, ma rimasta inascoltata – nasce, quindi, dall'esigenza di cambiamento, dallo sfinimento in cui vertono i Paesi europei. «Un modello, questo, – continua Di Stefano – che chiaramente ha le sue caratteristiche territoriali, ma può essere una risposta a quello che il Movimento 5 Stelle inserì come punto nel programma per le ultime elezioni europee. Un punto di programma che diceva «alleanza tra i Paesi mediterranei». Questo non è un semplice convegno: da questo incontro nasce un percorso vero e proprio. Un percorso di conoscenza che permetterà ai cittadini italiani di farsi un'idea su altri modelli possibili per la nostra Europa, proprio per sfatare il mito che ci sia un solo modello possibile, e a noi permetterà di trarre una sintesi politica che ci impegniamo da oggi a tradurre in atti legislativi per traghettare il nostro Paese verso una società più equa, solidale e centrata sull'essere umano. Qualcosa che è totalmente dimenticato oggi».

MINÀ: SQUALLIDI INTERESSI GOVERNANO L'EUROPA - L'evento presentato dal Movimento Stelle alla Camera si suddivide in due sessioni, la prima 'Solidarietà e condivisione: l'alba di una nuova Europa', ed è dedicata ad una concreta realizzazione di una nuova unione per i Paesi dell'Europa del Sud. Ad intervenire in questa prima fase è Alessandro Di Battista, i professori di economia Joaquin Arriola e Luciano Vasapollo, partendo dal «giornalista che ha raccontato le vene aperte dell'America Latina, ci ha fatto conoscere personaggi e realtà in Europa taciute» Gianni Minà. Il giornalista sottolinea la «più che vergognosa» informazione dell'America Latina in Italia, «un'informazione a comando, qualche volta da Washington, qualche volta dalla Nato, ma a comando. Non si vuole capire né sapere che cosa succede nel continente a sud del Texas». «Quando Paesi come il Brasile sono la quinta potenza economica, quando Paesi come il Venezuela cancellano l'analfabetismo, vuol dire che sta succedendo qualcosa di grosso. Ci è stata una politica che noi in Europa non avremmo mai pensato né creato», continua Minà. Perché così richiede il mercato? No, è il padrone: noi italiani abbiamo perso la guerra come la Germania, perché noi abbiamo sette basi nordamericane in Italia, mentre la Germania ne ha una sola?», continua Minà. «Non è una questione di politica o di ideologia – spiega il giornalista – ma di squallidi interessi economici». Gianni Minà passa in rassegna tutti gli aspetti più ragguardevoli della politica sudamericana, denunciando al contempo la scarsa attenzione nel nostro Paese per temi e nodi all'avanguardia in quel Sud del mondo, come l'ambiente e l'etica. «Sono orgoglioso di essere un giornalista raccontatore di una situazione che sta portando l'America Latina a delle scelte umane, a delle scelte morali, a delle scelte etiche –​ spiega Minà –​. Scelte che purtroppo il mondo moderno non sa fare più. Perseguitare la Grecia, è qualcosa di vergognoso. Tutta l'umanità deve qualcosa alla Grecia. I lavoratori stanno ottenendo, stanno strappando il rispetto dei diritti elementari che il lavoro deve dare a un essere umano e in Europa, invece, ad uno ad uno stiamo cancellando tutti i diritti che il lavoratore si era guadagnato in cento anni di lotte sindacali in questo Paese», conclude il giornalista.

ALBA, MODELLO PER SVINCOLARSI DA TROIKA E BCE - «Immagino la creazione di un'Alba sudamericana anche tra i Paesi PIIGS – Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna – è ovvio che vediamo nell'Alba un modello. Si tratta di svincolarsi dalla Bce e dalla Troika, come l'Alba sudamericana si è svincolata dal Fondo Monetario Internazionale, di costruire un'alleanza di Paesi incentrata sull'internazionalismo di classe, di creare un'alleanza economico-commerciale basata non sulla legge del profitto, ma sulla legge della solidarietà e della complementarietà», riprende e conclude il capogruppo di M5S Di Stefano.