19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Rinvio decisione al 30 agosto

Nomine UE, vertice inutile

Renzi è apparso abbastanza irritato per l'inconcludenza della riunione, e ha criticato la sua insufficiente preparazione da parte del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. «Se la prossima volta ce lo dicono prima risparmiamo, possono mandarci un messaggino», ha ironizzato il Premier.

BRUXELLES - Nulla di fatto ieri notte al Vertice Ue straordinario di Bruxelles che era stato convocato per decidere la nomina dell'Alto rappresentante per la Politica estera comune, ed eventualmente anche del presidente stabile del Consiglio europeo. Dopo averne discusso alla cena di lavoro dei leader, che era cominciata tardi, alle 22.15, e che è durata due ore e mezzo, si è deciso di riconvocare il vertice per sabato 30 agosto, con la speranza questa volta di riuscire a chiudere l'accordo su tutte le nomine.

Resta sul tavolo la candidatura italiana del ministro degli Esteri Federica Mogherini. «Contrariamente a quanto scrivono i giornali, nessuno ha posto problemi sulla nostra candidatura», ha detto il premier, Matteo Renzi, lasciando il vertice. I leader, e «in particolare Angela Merkel e François Hollande, hanno detto che l'Alto Rappresentante tocca ai Socialisti, e l'unico candidato dei Socialisti per ora è Federica Mogherini», ha sottolineato.

Renzi è apparso abbastanza irritato per l'inconcludenza della riunione, e ha criticato la sua insufficiente preparazione da parte del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. «Se la prossima volta ce lo dicono prima risparmiamo, possono mandarci un messaggino», ha ironizzato il premier, aggiungendo che il vertice è servito almeno «a incontrarsi e a fare gli auguri alla cancelliera Angela Merkel», che proprio oggi festeggia il suo compleanno. Più seriamente, il premier ha riconosciuto come risultati positivi della riunione le posizioni comuni che sono state prese sulla crisi ucraina e sul conflitto israelo-palestinese.

Il vertice ha segnato in realtà la sconfitta della linea italiana e socialista, che voleva arrivare subito alla decisione sull'Alto Rappresentante, lasciando a più tardi i negoziati per individuare il successore di Van Rompuy. E' passata la linea opposta, che considera le decisioni sulle nomine tutte legate fra loro in un pacchetto che garantisca al meglio l'equilibrio geografico e politico complessivo. «Ci vuole un accordo globale, e se non c'è, allora non c'è accordo. Ora continueremo le consultazioni e sono certo che sabato 30 agosto avremo la decisione finale», ha spiegato Van Rompuy.

I Socialisti avevano chiesto per loro anche il posto del presidente stabile del Consiglio europeo, candidando la premier danese Helle Thorning-Smith. Ma, secondo Van Rompuy, dal vertice non è uscito alcun nome particolare per quell'incarico, che comunque i leader del Ppe non sembrano affatto disposti a concedere al Pse. In realtà, hanno rivelato fonti del Consiglio, «informalmente almeno un paio di nomi sono circolati», e quasi sicuramente la Thorning-Smith fra questi.

Quanto all'ipotesi di una candidatura dell'ex premier Enrico Letta, che era stata lanciata oggi pomeriggio da fonti del Ppe (i cui leader si sono riuniti nel tradizionale pre-summit oggi a Bruxelles) come una buona soluzione di mediazione, che evidentemente, però, escluderebbe la Mogherini, sia le fonti del Consiglio che lo stesso Renzi hanno riferito che non se ne è parlato affatto. "Sulla stampa ho visto ipotizzate diverse altre candidature, come Letta o Mario Monti: noi siamo disponibilissimi a tutti i nomi e a qualsiasi soluzione, soltanto che questi nomi non sono stati menzionati da nessuno durante il vertice, io li ho letti solo sui giornali», ha detto il premier.

«L'ipotesi Letta è una sciocchezza: se ne era parlato un mese e mezzo fa, ma non su iniziativa italiana; e poi nessuno ha proposto quel nome. Letta ha un buon profilo, ma Van Rompuy non ha fatto alcuna proposta in merito, perché il governo italiano non è d'accordo», hanno riferito le fonti del Consiglio.