Prodi: «Serve una spesa pubblica europea»
L'ex presidente della Commissione UE a poche ore dal discorso di Matteo Renzi a Strasburgo. «Non voglio dare consigli perché quella di oggi è una politica in cui si prendono decisioni con una rapidità e una modalità tali per cui io vengo sempre dopo. Ci metto giorni a riflettere, sono un passista».
ROMA - «Non ci siamo consultati». Lo dice l'ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi, intervistato da Radio Capital, a poche ore dal discorso di Matteo Renzi a Strasburgo. «Non voglio dare consigli - prosegue - perché quella di oggi è una politica in cui si prendono decisioni con una rapidità e una modalità tali per cui io vengo sempre dopo. Ci metto giorni a riflettere, sono un passista, penso, penso e non do consigli perché quando lo faccio la decisione è stata presa».
La politica è costruzione di alternative
In ogni caso Prodi spiega che «se si vuole cambiare verso, più che al Parlamento Europeo direi nel Consiglio e nella Commissione, ci vuole una maggioranza che vada in senso diverso. Renzi ha un ruolo importantissimo nel tentativo di costruire questa maggioranza alternativa, la politica è costruzione di alternative. E' inevitabile che si mettano insieme Francia, Spagna, Italia e anche Belgio, Portogallo, Grecia e altri per proporre un cambio di rotta, sennò questo non verrà mai perché la politica tedesca può avere un leggero cambiamento ma non una svolta verso politiche per la crescita. Bisognerà vedere se gli obiettivi di maggiore flessibilità vengono fatti propri dai governi ma noi abbiamo sentito il ministro delle finanze tedesco che su questo è stato molto negativo, da altri sono arrivate aperture. E' una campo da seminare».
Serve più spesa pubblica
Passando per i mondiali di calcio, «dopo l'eliminazione dell'Italia sono dilaniato tra Francia e Germania, anche se i tedeschi sono dei robustoni», Prodi spiega però che «tifa Germania per il sistema economico, perché vanno fortissimo per le loro virtù ma sbagliano completamente le politiche economiche. E' un paese che ha il freno in mano, ha un enorme surplus della bilancia commerciale, non ha inflazione, perché non deve crescere di più e dare spinta agli altri paesi? Stati Uniti e Cina sono usciti dalla crisi buttando più soldi nell'economia. Serve più spesa pubblica, tra l'altro la Germania ha bisogno di infrastrutture, basti pensare che quelle francesi sono meglio. E serve una spesa pubblica europea».
La Germania è una macchina da guerra
A chi sostiene che l'egemonia tedesca si basa sull'euro Prodi risponde che «la moneta unica non c'entra. La Germania è una macchina da guerra, si è organizzata in modo straordinario, punta sulla ricerca industriale, ha tra i 5 e gli 8 milioni di minijobs, lavoratori pagati molto poco ma che hanno un'alta produttività».
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