29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Brexit

UE: da Boris Johnson nessuna alternativa realistica a «backstop»

Bruxelles risponde alla lettera del Premier britannico: «La nostra posizione è ben nota, è il solo strumento fin qui trovato per onorare gli impegni»

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BRUXELLES - Nella sua lettera inviata al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, il premier britannico Boris Johnson non ha presentato «alcuna alternativa realistica» alla clausola sul «backstop» prevista dall'accordo sulla Brexit: lo ha dichiarato un portavoce della Commissione europea. Il «backstop» - che costituisce una «soluzione di default» che supplirebbe alla possibile mancanza di un accordo doganale definitivo ad hoc, da negoziare dopo la Brexit - vincolerebbe Londra alle norme commerciali europee senza alcuna possibilità di rinuncia unilaterale, il che per gli «hard Brexiters» costituisce un anatema tale da preferirgli un'uscita senza accordo.

Nessuna alternativa realistica a «backstop»

Johnson ha chiesto delle «soluzioni flessibili e creative» e degli «accomodamenti alternativi» basati sulla tecnologia per evitare la necessità di una frontiera, e di sostituire il backstop con un impegno ad implementare queste soluzioni entro la fine del periodo di transizione (al momento, nel maggio del 2020); qualora non fosse possibile, Londra sarebbe pronta a «guardare in modo costruttivo e flessibile a quali impegni potrebbero essere di utilità». Proposte che stando alla Commissione «non contengono alcuna soluzione operativa legale per prevenire il ritorno di una frontiera fisica in Irlanda», come ha ribadito il portavoce: «La nostra posizione sul backstop è ben nota, è il solo strumento fin qui trovato per onorare gli impegni» previsti dagli accordi del Venerdì Santo.

La frontiera con l'Irlanda

Tusk da parte sua ha ritenuto che da Johnson non sia giunta alcuna «alternativa realistica»: «Il backstop è una garanzia destinata ad evitare una frontiera fisica in Irlanda in attesa di una soluzione: chi si schiera contro e non propone delle alternative realistiche è in realtà favorevole al ristabilimento di una frontiera, anche se non vuole ammetterlo». La lettera di Johnson arriva alla vigilia di due riunioni con il presidente francese Emmanuel Macron e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, prima del vertice del G7 che si il prossimo fine settimana a Biarritz.