20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Crisi siriana

Ankara avverte Assad: «Non giocare con il fuoco»

Così il Ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, dopo il raid aereo di ieri contro un convoglio militare dell'esercito turco che era entrato nel nord siriano

Mezzi militari turchi in Siria
Mezzi militari turchi in Siria Foto: ANSA

ANKARA - «Il regime siriano non deve giocare con il fuoco»: così oggi il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo il raid aereo di ieri contro un convoglio militare dell'esercito turco che era entrato nel nord siriano, per «soccorrere», secondo Damasco, «i terroristi sconfitti» a Khan Sheikhoun, una località strategica nella provincia Nord-occidentale Idlib, grande enclave di ribelli jihadisti. Lo riferiscono media turchi. Riferendosi proprio all'attacco contro il convoglio militare di Anakara, il capo della diplomazia turca ha intimato: «faremo di tutto per garantire la sicurezza dei nostri soldati».

Turchia ordina a migliaia di migranti siriani di lasciare Istanbul

Migliaia di migranti siriani devono lasciar entro oggi Istanbul, o saranno espulsi dalla Turchia. Lo scrive la BBC. I migranti non registrati dovranno tornare nella provincia in cui sono registrati, hanno ordinato le autorità, che hanno la necessità alleggerire la pressione sulla megalopoli del Bosforo. Tuttavia alcuni siriani hanno detto alla BBC che le deportazioni potrebbero essere verso Idlib, la provincia siriana dove c'è ancora un'escalation di combattimenti. Dall'inizio della guerra in Siria circa tre milioni e mezzo di siriani sono entrati in Turchia. Di questi, mezzo milione è registrato Istanbul, ma si stima che in realtà possano essere circa il doppio quelli realmente presenti.

La Cina mette in guardia dal «risveglio» dell'Isis

La Cina ha messo in guardia oggi contro un «risveglio» di «organizzazioni terroristiche», incluso lo Stato islamico (Isis), in Siria, Paese arabo devastato da otto anni di guerra e ha invitato la comunità internazionale a non trascurare i «segnali di avvertimento». Lo ha riferito la France Presse. Xie Xiaoyan, inviato speciale di Pechino per la Siria ha parlato con i giornalisti a Ginevra dopo un incontro con l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir O. Pedersen. «Oggi esiste il rischio che organizzazioni terroristiche come l'Isis si stiano svegliando», ha affermato. L'Isis ha conquistato gran parte dei territori di Siria e Iraq nel 2014, dove ha proclamato un «califfato», prima di essere sconfitto da una coalizione internazionale. La visita del diplomatico cinese a Ginevra arriva mentre il presidente siriano Bashar al-Assad si prepara a lanciare, con l'aiuto del suo alleato russo, un'importante offensiva contro Idlib, l'ultima roccaforte jihadista nel Nord-ovest della Siria.

La lotta al terrorismo non è ancora finita

Alla domanda sulla posizione di Pechino su una possibile offensiva da parte del regime di Damasco, Xie Xiaoyan ha ammesso che si tratta di una questione «molto complicata. Sappiamo tutti che questa è l'ultima roccaforte di alcune organizzazioni terroristiche (...) e quindi è una questione da risolvere», ha aggiunto. «La lotta al terrorismo non è ancora finita».