29 marzo 2024
Aggiornato 01:30
Relazioni internazionali

Addio all'approccio pacifista, il Giappone torna a difendersi: oggi i «nemici» sono Cina e NordCorea

Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale Tokyo mette in campo una strategia di difesa nazionale «aggressiva». E il Premier Abe non bada certo a spese

TOKYO - Il governo giapponese ha approvato oggi la sua nuova strategia di difesa nazionale che fotografa uno scenario in cui l'arcipelago si trova a dover costruire un proprio ruolo di sicurezza in una regione interessata dalla crescente potenza cinese. E lo fa anche confermando la decisione di dotarsi di due portaerei e di strumenti missilistici di cyberguerra. Come preannunciato dalla stampa nipponica, le portaerei saranno in realtà due portaelicotteri riconvertite, capaci di lanciare aerei da guerra F-35B. Si tratta comunque della prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale che Tokyo si dota di questo tipo di navi. Nel documento l'espansione di Pechino sul Mar cinese orientale e sugli altri mari è indicata come una questione di primaria «preoccupazione» per la regione. Inoltre anche le capacità cyber di Pechino sono considerate elemento di rischio.

Abe non bada a spese
«Dobbiamo sviluppare capacità di difesa efficaci, invece di espandere quelle che già abbiamo», ha detto il governo nel documento di strategia di difesa 2019, che va a sostituire le precedenti linee guida del 2013. Per adeguare i sistemi d'arma e di difesa nipponici, il governo di Shinzo Abe prevede di utilizzare in cinque anni qualcosa come 27.400 miliardi di yen, cioè 242 miliardi di dollari. Si tratta di un record, ma d'altronde il governo Abe ha sempre aumentato la spesa per la difesa.

Superare l'approccio pacifista
Le due portaerei saranno un riadattamento delle due portaelicotteri di classe Izumo che fanno parte della flotta delle Forze marittime di autodifesa. Si tratta di una scelta vista da molti come un modo per cambiare l'approccio alla difesa del Giappone, che è basato sulla Costituzione pacifista. Il ministro della Difesa Takeshi Iwaya, in un tentativo di placare ogni critica, ha affermato che la possibilità di trasportare aerei per le navi di classe Izumo non viola la Costituzione, perché queste navi non saranno a esclusivo degli aerei. Anche se comunque il programma prevede l'acquisto di ulteriori 18 aerei.

Cyberdifesa
L'altro fronte sul quale le linee guida si concentrano particolarmente è quello della cyberdifesa, che potrebbero «cambiare dalle fondamenta la forma della sicurezza nazionale». Anche su questo punto non c'è uniformità sulla congruità di questi strumenti di difesa rispetto alla Costituzione. Il governo inoltre intende investire sul monitoraggio dello spazio, sull'intelligenza artificiale applicata alla difesa e sui droni sottomarini. Per quanto riguarda la difesa dalla minaccia nordcoreana, Tokyo prevede anche l'installazione di due sistemi antimissilistici Aegis con base a terra (Aegis Ashore) per un costo di 235 miliardi di yen (209,2 milioni di dollari).