19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
L'esordio di Gentiloni in Europa

Consiglio Ue: immigrazione, prolungamento delle sanzioni alla Russia e difesa in cima all'agenda

Il debutto di Paolo Gentiloni in Europa coincide con un vertice particolarmente pregno: in cima all'agenda immigrazione, sanzioni alla Russia e difesa comune

Oggi il primo Consiglio europeo di Paolo Gentiloni.
Oggi il primo Consiglio europeo di Paolo Gentiloni. Foto: Shutterstock

BRUXELLES - Difesa comune, immigrazione e temi economici sono al centro dell'agenda del vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue in corso a Bruxelles, come ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella sua lettera di convocazione ai leader. Un vertice particolarmente atteso, visto che per l'Italia è il primo summit con Paolo Gentiloni presidente del Consiglio.

Immigrazione
Sull'immigrazione, Tusk osserva che «sono stati fatti importanti passi avanti, soprattutto per quanto riguarda le frontiere esterne, ma c'è ancora del lavoro da fare». Un eufemismo che cela e non menziona il rifiuto da parte di alcuni governi di applicare la decisione Ue sulle quote di ricollocamento negli altri paesi membri di 160.000 rifugiati provenienti da Italia e Grecia. Non a caso, il premier Gentiloni ha ricordato che l'Italia ha una posizione esigente in materia, «perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole dell'accoglienza dei rifugiati».

L'accordo con il Niger
Proprio in tema di immigrazione, un punto chiave dell'agenda sono i meccanismi finanziari degli accordi cosiddetti «migration compact» con Paesi di origine e di transito dei migranti. Uno di questi, annunciato ai cronisti dallo stesso Gentiloni, è un programma finanziato dall'Ue con il Niger, sostenuto da Italia, Francia e Germania, che prevede un primo accordo del valore di circa 610 milioni e che intende favorire il controllo dei flussi che passano per la Libia. L'annuncio della firma di nuovi finanziamenti arriva all'indomani delle dichiarazioni della Commissione europea, secondo cui il flusso di migranti che risale dall'Africa sub-sahariana verso la Libia attraverso il Niger si è ridotto del 98% tra maggio e novembre.

Il programma
In una nota, il Commissario Ue per la Cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica, ha dichiarato che i finanziamenti «testimoniano la fiducia dell'Ue e il suo impegno al fianco del governo a sostegno delle sue iniziative per le riforme e per la costruzione di uno sviluppo sostenibile per la sua gente». Nel dettaglio, l'Ue sosterrà con 470 milioni di euro il percorso di sviluppo del Niger così come definito nel «Piano di sviluppo economico e sociale», in cui si punta a sostenere settori quali istruzione, sicurezza alimentare e resilienza, agricoltura sostenibile, infrastrutture, governance e promozione dello stato di diritto. Altri 140 milioni di euro sono invece stati stanziati dal Fondo fiduciario per l'Africa, creato al vertice de La Valletta del novembre 2015 per affrontare le «cause profonde della migrazione», per nove progetti volti a sostenere il Paese nella gestione dei flussi migratori, favorendo lo sviluppo agricolo, la formazione professionale, la creazione di posti di lavori - 10.000 a breve termine - e il rafforzamento delle capacità delle forze di sicurezza nigerine e delle autorità giudiziare nel contrasto alla migrazione irregolare e alla tratta di esseri umani.

Ucraina
Altro punto caldo, le possibili vie d'uscita dalla situazione di stallo in cui si trova l'Accordo di associazione con l'Ucraina, dopo il referendum che ne ha bocciato la ratifica in Olanda, e successivamente il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel riferiranno sullo stato di attuazione degli accordi di Minsk e sulla situazione in Siria. 

Sanzioni alla Russia
Ampiamente previsto il prolungamento, molto probabilmente ancora una volta semestrale, delle sanzioni economiche contro la Russia per la crisi ucraina. «Mi aspetto che ci sia l'unanimità», ha detto a Berlino una fonte citata dall'ANSA che ha preferito rimanere anonima. Sulla possibilità che il prolungamento sia di nuovo semestrale come in passato, la fonte ha ricordato che le sanzioni «in teoria possono essere di un anno o di un'altra durata» mai i sei mesi «sono il periodo che prevedo».

Difesa comune
Altro punto, la difesa comune, o piuttosto le ancora timide proposte che sono state avanzate per incoraggiare gli Stati membri a cooperare di più in questo settore, con l'assistenza del'Ue, in particolare promuovendo l'interoperabilità dei sistemi e investimenti più coordinati per evitare «doppioni». Un punto affrontato alla presenza del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Situazione economica e sociale
Al centro del vertice anche situazione economica e sociale, in particolare in riferimento alla proposta di prorogare il Piano Juncker sugli investimenti strategici e delle recenti iniziative per formazione, istruzione e mobilità dedicate ai giovani. Tusk ha invitato il presidente della Bce, Mario Draghi, a partecipare a questa parte della discussione, illustrando il suo punto di vista sulla ripresa e sulle prospettive economiche.

La cena informale sulla Brexit
La parte «ufficiale» del Consiglio europeo dovrebbe terminare «prima di cena», avverte Tusk nella sua convocazione, perché subito dopo, congedato il primo ministro britannico Theresa May, si svolgerà una cena informale con la partecipazione dei leader dei Ventisette per discutere della Brexit. I leader, in particolare, cercheranno di accordarsi sulle procedure e sull'organizzazione interna, in preparazione ai negoziati con Londra, che cominceranno a fine marzo, dopo l'attivazione da parte del Regno Unito dell'articolo 50 del Trattato per il recesso dall'Ue.