L'Europa dice «sì» all'accordo con la Turchia di Erdogan
L'Italia ha tolto la sua riserva e il Coreper, l'organismo tecnico dei rappresentanti permanenti dei Ventotto che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio Ue, ha potuto varare l'accordo per l'assistenza finanziaria ai profughi in Turchia
BRUXELLES - L'Italia ha tolto la sua riserva e il Coreper, l'organismo tecnico dei rappresentanti permanenti dei Ventotto che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio Ue, ha potuto varare, oggi pomeriggio a Bruxelles, l'accordo per il finanziamento della «facility», ovvero il fondo da 3 miliardi di euro, per l'assistenza finanziaria ai profughi in Turchia.
I contributi
Il comunicato del Consiglio Ue che ne dà notizia riporta la nuova distribuzione dei contributi nazionali alla «facility», considerando che nel frattempo la Commissione europea ha portato da 500 milioni a 1 miliardo di euro la parte finanziata dal bilancio comunitario. L'Italia parteciperà con 224,9 milioni di euro, il quarto contributo più alto fra quelli dei paesi membri dopo la Germania (427,5 milioni), il Regno Unito (327,6) e la Francia (309,2), e prima di Spagna (152,8), Olanda (93,9), Svezia (61,3), Belgio (57,6) e Polonia (57,0).
Fondi non conteggiati nel deficit
Come ha confermato lunedì sera il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker con una lettera al premier italiano Matteo Renzi, questi contributi, proporzionali al reddito nazionale lordo di ciascun paese, non saranno conteggiati nel deficit degli Stati membri ai fini della valutazione del rispetto del Patto di Stabilità Ue. I fondi saranno concentrati principalmente sui bisogni immediati dei profughi in Turchia: cibo, servizi sanitari e istruzione per i minori, soottolinea il Consiglio.
Limitare i flussi
«Stiamo lavorando costantemente per arginare il flusso di migranti verso l'Europa, e gli accordi Ue-Turchia sono una parte vitale di questo lavoro, prendendo di mira i trafficanti di esseri umani e lanciando progetti che aiuteranno a dare a chi vive dentro o attorno ai campi profughi la speranza di un futuro migliore», ha dichiarato il premier olandese Mark Rutte, il cui governo detiene la presidenza semestrale di turno del Consiglio Ue. «L'Europea sta dando seguito alla propria decisione di rendere disponibili 3 miliardi di euro per il fondo per i rifugiati in Turchia, e continueremo a lavorare intensamente con i partner turchi per ottenere risultati concreti», ha aggiunto Rutte. L'accordo dell'Ue con la Turchia era stato raggiunto durante il summit bilaterale svoltosi in Turchia il 29 novembre scorso.
Soddisfazione
Il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha accolto con favore, in una nota diramata a Bruxelles, l'accordo fra gli Stati membri sul fondo da 3 miliardi, osservando che corrisponde «a quanto era stato concordato al vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue con la Turchia il 29 novembre», e sottolineando che «il denaro che stiamo mettendo sul tavolo andrà direttamente a beneficio dei rifugiati siriani in Turchia, aiutandoli in particolare a migliorare il loro accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria». Timmermans ha salutato anche «le misure già prese dal governo turco per dare ai rifugiati siriani accesso al mercato del lavoro e per ridurre i flussi». «Il passo avanti fatto oggi contribuirà a garantire prospettive migliori per i siriani in Turchia a far avanzare il nostro piano congiunto Ue-Turchia d'attuazione. Dobbiamo lavorare insieme per conseguire risultati, in particolare per arginare i flussi di migranti irregolari», ha concluso il primo vicepresidente della Commissione.
(Con fonte Askanews)
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