28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
La crisi siriana

Assad da Putin, cena al Cremlino e focus su «piani futuri»

La visita è ben documentata sul sito del Cremlino, con molti particolari e immagini dell'incontro che apre un periodo intenso di confronto fra le diplomazie russa, americana e dei paesi mediorientali sul conflitto in atto.

MOSCA - Bashar Assad è stato ricevuto da Vladimir Putin a Mosca con tutti gli onori di un presidente nel pieno delle sue funzioni per «informare» il capo di stato russo «sulla situazione in Siria e sui piani per il futuro». La visita è ben documentata sul sito del Cremlino, con molti particolari e immagini dell'incontro che apre un periodo intenso di confronto fra le diplomazie russa, americana e dei paesi mediorientali sul conflitto in atto. Secondo Dmitri Peskov, portavoce di Putin, «i negoziati sono stati abbastanza lunghi». Nel frattempo la presidenza siriana ha twittato come Assad con Putin abbiano avuto tre occasioni di colloqui in una sola giornata al Cremlino, tra cui una cena di lavoro. Mentre fuori, il centro della capitale russa risultava ieri straordinariamente congestionato, con ampie zone isolate per molte ore.

Per Damasco tra Assad e Putin ci sono stati «tre incontri», il secondo in presenza dei ministri degli affari esteri siriano e russo, del ministro della Difesa della Federazione Russa. Il primo era invece un faccia a faccia «a porte chiuse». Il tutto si è concluso con un formato ancora più allargato: «una cena di lavoro alla presenza del primo ministro russo» Dmitri Medvedev e «dei ministri» coinvolti nel primo colloquio. Ai colloqui in formato allargato ha partecipato anche Nikolai Patrushev segretario del Consiglio di Sicurezza, che sedeva a tavola accanto ad Assad. Diffusa anche arte del menù della cena: «Aringa in pelliccia» e insalata. Niente vino sulla tavola, ma acqua e «mors» una bevanda analcolica russa, a base di succo di bacche, solitamente di mirtillo rosso.

Lo scambio di battute diffuso da Mosca, ha visto Assad ringraziare Putin per la difesa dell'integrità e l'indipendenza della Siria, e per i passi compiuti, sia all'inizio del conflitto siriano, sia con l'azione militare lanciata a fine settembre, di supporto a Damasco contro l'Isis. «E ovviamente chiunque capisce che qualsiasi azione militare prevede altri passi politici», ha detto il presidente siriano.

Putin dal canto suo ha espresso preoccupazione per gli «almeno» 4 mila cittadini dell'ex Urss che combattono contro Assad. «I tentativi da parte del terrorismo internazionale, di ottenere il controllo di vasti territori del Medio Oriente, per destabilizzare la regione, suscita legittime preoccupazioni in molti paesi» ha detto Putin ad Assad. «Questo ci dà fastidio. La Russia sa che, purtroppo, in Siria, contro le truppe governative stanno combattendo anche immigrati dall'ex Unione Sovietica, sono circa 4000, per lo meno. E, naturalmente, non possiamo permettere che questi, dopo aver fatto esperienza militare e passato l'indottrinamento, ci spuntino in Russia».

«Per quanto riguarda la situazione in Siria - ha proseguito il leader del Cremlino -, riteniamo che, sulla base della dinamica positiva dei combattimenti, alla fine, dopo tutto, la soluzione a lungo termine può essere raggiunto attraverso un processo politico con la partecipazione di tutti i partiti politici, gruppi religiosi ed etnici. E, infine, l'ultima parola, naturalmente, deve rimanere al popolo siriano».

La Russia dal canto suo si dice pronta a cooperare con le altre potenze mondiali e della regione che sono interessate a una soluzione pacifica del conflitto in Siria. Gli Usa intanto da sempre contrari ad Assad, hanno sottolineato ieri attraverso il Dipartimento di Stato che il presidente siriano "non deve lasciare domani o il giorno dopo", ma non potrà far parte del prossimo governo della Siria. Chiedendo alla «Russia, di cercare di esercitare pressioni su Assad per convincerlo di avviare un processo» di ricostruzione.