Grecia, Tsipras il pasionario ci ripensa
Quasi improvvisamente il premier greco ha dimostrato un atteggiamento più morbido nei confronti di Bruxelles e potrebbe anche decidere di accettare l'estensione del programma per 6 mesi
ATENE - Un Piano B per la Grecia non c'è davvero? Difficile capire se Bruxelles in questo momento stia dicendo la verità, nuda e cruda, oppure stia giocando la carta del bluff. Nel caso in cui Atene nei prossimi giorni non si decida a chiedere l'estensione dell'attuale programma di aiuti finanziari, ribadisce a gran voce l'Eurogruppo, «non ci sono alternative». Tsipras proprio ieri aveva respinto la bozza di accordo che prevedeva l'estensione del programma per 6 mesi, ma oggi la strategia sembra cambiata e, si mormora, il premier greco potrebbe persino accettarla. «Stiamo per arrivare alla rottura fra Grecia e Eurozona – ha detto il ministro delle Finanze inglese George Osborne a Bruxelles –. Sono qui per esortare le parti a trovare rapidamente una soluzione». Ma a ben guardare, visto il nuovo atteggiamento assai più morbido del ministro Varoufakis, potremmo assistere ad un sorprendente quanto inatteso cambio di programma. Insomma, Atene sta facendo marcia indietro?
PROPRIO IERI ERA APPARSO DECISO A NON TORNARE INDIETRO - Dov'è finito lo Tsipras pasionario che ancora ieri accusava il ministro delle Finanze Schaeuble di aver «perso le staffe» e di avere pronunciato frasi che «danneggiano» la Grecia? «Non possiamo essere trattati come una colonia in Europa. A Bruxelles abbiamo inviato il chiaro messaggio che eviteremo la trappola dell'austerità e lo faremo» aveva appena finito di dire. Perché dunque un ripensamento? Si è forse accorto che il suo piano, comunque, non sarebbe sostenibile? Pare che a questo punto l'unico nodo da sciogliere sia decidere per un accordo di finanziamento oppure un programma di aggiustamento: la differenza sta nel fatto che il primo prevede l'erogazione di prestiti, l'altro subordina i finanziamenti a misure di politica economica considerate assolutamente impopolari.
L'FMI BOCCIA LE PROPOSTE DI TSIPRAS - Con la proposta di ripresa del governo greco, comunque, il Fmi non è per nulla d'accordo. Tsipras spinge per un rilancio dell'economia che passa dall'impennata dei consumi, per un aumento del salario minimo a 756 euro, per la contrattazione collettiva e molto altro. Niente di più lontano dalle politiche del Fondo monetario.
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