Fra USA, Russia e UE è guerra per i tubi
Dopo vari rinvii, il nuovo incontro trilaterale tra Russia, Ucraina e Ue per cercare una soluzione alla disputa russo-ucraina sul gas, potrebbe essere convocato la settimana prossima. Intanto si aprono nuove prospettive, e adesioni, al progetto del gasdotto South Stream.
MILANO - Dopo vari rinvii, il nuovo incontro trilaterale tra Russia, Ucraina e Ue per cercare una soluzione alla disputa russo-ucraina sul gas, potrebbe essere convocato la settimana prossima. «Nel giro di una settimana la Commissione europea deve concordare e integrare diverse proposte delle parti russa e ucraina riguardo il protocollo e, probabilmente, l'incontro ci sarà tra una settimana», ha dichiarato oggi il ministro ucraino dell'Energia Yuri Prodan, secondo cui non è stata ancora decisa neppure la sede dei colloqui: o Bruxelles o Berlino. Lo riferisce Ria Novosti. Il 26 settembre, al primo incontro dopo tre mesi, Russia, Ucraina e Ue hanno concordato in linea di massima un piano per evitare drammatiche emergenze durante l'inverno. Kiev dovrebbe pagare entro l'anno 3,1 miliardi di dollari su 5,3 richiesti dalla Russia, ricevendo i 5 miliardi di metri cubi di gas necessari a superare la stagione fredda - ed evitare complicazioni sul fronte del transito del metano russo verso l'Europa - al prezzo di 385 dollari per 1.000 metri cubi.
DE VINCENTI: VIA LIBERA AL SOUTH STREAM - Il viceministro dello Sviluppo economico con delega all'Energia, Claudio De Vincenti, ha detto a margine del Consiglio Ue informale energia-ambiente in corso a Milano, che la «posizione espressa dalla Commissione» su South Stream, il progetto di gasdotto che dovrebbe collegare direttamente Russia e Ue meridionale, "è di neutralità, non c'è nessuna ostilità». E che è possibile adeguare il progetto al Terzo pacchetto energia, che prevede tra l'altro la divisione tra produttore e distributore del gas, con evidenti conseguenze per il colosso russo Gazprom. Per il viceministro, quindi, «bisogna trovare il modo per adeguare South Stream al Terzo pacchetto energia. La posizione italiana a questo riguardo è che ci sono strumenti all'interno del Terzo pacchetto che possono risolvere il problema». Il riferimento fatto dal viceministro De Vincenti a margine del Consiglio Ue informale energia-ambiente è alla possibilità di applicare a South Stream strumenti per il cosiddetto «unbundling», cioè la separazione della rete di produzione da quella di distribuzione, e all'accesso di parti terze.
E SI FAR&A' ANCHE IL «TAP» - Il gasdotto trans adriatico Tap «si farà» certamente e con l'approdo italiano a Melendugno, in provincia di Lecce. Lo ha assicurato il viceministro dello Sviluppo economico con delega all'Energia, Claudio De Vincenti, a margine del Consiglio Ue informale Energia-Ambiente in corso a Milano. "Certo che si farà. Si fa sull'approdo di Melendugno. La Via è stata data sull'approdo di Melendugno e noi riteniamo sia l'approdo che non ha impatto ambientale e che consente di realizzate l'opera» ha detto il viceministro.