18 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Il ricordo

Putin: «Le ambizioni politiche» possono portare alla fine della pace in Europa

La lezione della prima guerra mondiale è che «le ambizioni politiche» possono portare alla fine della pace in Europa. L'ha detto il presidente russo Vladimir Putin oggi in un discorso tenuto per commemorare i morti russi nel primo conflitto, ma con l'obiettivo fissato sull'oggi.

MOSCA - La lezione della prima guerra mondiale è che «le ambizioni politiche» possono portare alla fine della pace in Europa. L'ha detto il presidente russo Vladimir Putin oggi in un discorso tenuto per commemorare i morti russi nel primo conflitto, ma con l'obiettivo fissato sull'oggi.
In un discorso pregno di simbolismo, alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina in un conflitto che vede Mosca e le potenze occidentali su fronti opposti, il leader russo ha detto che la guerra del 1914-1918 dovrebbe essere un memento per i governanti di oggi.

AMBIZIONI SMISURATE - «Serve come memento di ciò a cui può condurre l'aggressione e l'egoismo, le ambizioni smisurate dei capi di stato e delle élite politiche ogni qualvolta si passi sopra il buon senso», ha detto il capo dello stato russo.
Questa ambizioni, ha aggiunto, hanno messo «il continente nel caos, l'Europa» in pericolo. «Sarebbe bene - ha detto ancora Putin - ricordarsi di questo oggi».

RISPETTARE GLI INTERESSI DI TUTTI - Putin parlava con al fianco il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, e altri alti responsabili russi.
Il capo del Cremlino ha inoltre affermato che la storia ha dimostrato a più riprese che «la reticenza ad ascoltarsi gli uni con gli altri» e a rispettare gli interessi di tutti hanno sempre conseguenze pesanti.
Putin ha ribadito che la Russia ha sempre cercato la pace, ma non ha mai esitato a respingere un'aggressione dall'estero. «La violenza genera violenza», ha affermato.

NON SIAMO STATI ASCOLTATI - All'epoca della prima guerra mondiale, ha proseguito, «la Russia ha fatto del suo meglio per persuadere l'Europa a risolvere il conflitto tra la Serbia e l'Austria-Ungheria in maniera pacifica, senza spargimenti di sangue».
Ma «non è stata ascoltata e ha dovuto volare in soccorso dei suoi fratelli slavi, difendendo se stessa e difendendo i suoi cittadini da un'aggressione straniera».