19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Sui confini del '67 e con Gerusalemme Est come capitale

Abu Mazen all'ONU: «Riconoscere lo Stato palestinese»

Hamas contro la proposta di Abu Mazen all'ONU: «E' vuota». Netanyahu: «Non si ottiene la pace con iniziative unilaterali». USA: passo palestinese all'ONU sarebbe controproducente

RAMALLAH - Il presidente palestinese Abu Mazen ha detto oggi che la settimana prossima presenterà alle Nazioni Unite una domanda di adesione piena di uno Stato palestinese, sui confini del '67 e con Gerusalemme Est come capitale.
«Ci rivolgeremo al Consiglio di sicurezza», ha dichiarato Abu Mazen in un discorso alla dirigenza palestinese, trasmesso in tv. «Dopo il mio discorso (all'Assemblea generale, venerdì prossimo), presenterò una domanda di adesione al segretario generale affinché la trasmetta al presidente del Consiglio di sicurezza».
«La nostra opzione è il Consiglio di sicurezza», ha insistito Abu Mazen. «Quanto alle altre opzioni, decideremo al momento opportuno», ha detto il presidente palestinese. «Vogliamo delegittimare l'occupazione,non lo Stato di Israele».

Hamas contro la proposta di Abu Mazen all'ONU: «E' vuota» - Non tutti i palestinesi sono a favore della partita alle Nazioni Unite: dopo il drammatico comizio di ieri del presidente dell'Anp, Abu Mazen - riferisce l'edizione online di Yedioth Ahronoth - emergono nuove e pesanti divergenze fra Fatah e Hamas.
Il movimento di resistenza islamico, che controlla la Striscia di Gaza, ha infranto la linea di autocensura che si era imposto negli ultimi mesi nei confronti delle iniziative diplomatiche di Abu Mazen: la proposta che quest'ultimo avanzerà all'Assemblea Generale è «vuota» nei contenuti, ha dichiarato pubblicamente l'influente esponente di Hamas Yusef Rizka, consigliere politico del premier Ismail Haniyeh.
Hamas, ha aggiunto, non potrà sostenere tale iniziativa perché implica il riconoscimento de facto dello Stato di Israele con i confini del 1967. Secondo Rizka il discorso di Abu Mazen ha d'altronde «lasciato alcune questioni indefinite e poco chiare a livello legale».

Netanyahu: «Non si ottiene la pace con iniziative unilaterali» - Israele critica l'iniziativa «unilaterale» del presidente palestinese, Abu Mazen, che oggi pomeriggio ha annunciato che la prossima settimana chiederà all'Onu il riconoscimento di uno Stato palestinese sui confini del '67, con Gerusalemme Est come capitale. «La pace non si otterrà con una iniziativa unilaterale all'Onu», ha detto in un breve comunicato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

USA: passo palestinese all'ONU sarebbe controproducente - La Casa Bianca ha assicurato ieri che intende aiutare i palestinesi ad ottenere il loro Stato, ma ha avvertito che passare dal riconoscimento delle Nazioni Unite, come intende fare il presidente Abu Mazen, sarebbe «controproducente». Di fronte al vicolo cieco dei negoziati con Israele, i palestinesi hanno deciso di chieder un riconoscimento unilaterale dell'Onu. Ma il presidente Barack Obama ha affermato che questo passo rappresenta solo un «diversivo» che non risolverebbe il problema del conflitto in Medio Oriente.
«La nostra posizione sulla vicenda è molto chiara», ha dichiarato ieri il portavoce della presidenza americana, Jay Carney. Un passo palestinese all'Onu «non è a parere nostro nell'interesse della pace in Medio Oriente e del processo di pace», ha aggiunto, sottolineando che «non avvicinerebbe le parti, anzi sarebbe controproducente».
«Il nostro intendo è quello di aiutare i palestinesi a raggiungere il loro obiettivo a lungo termine e il solo modo in cui raggiungeranno il loro obiettivo è attraverso negoziati diretti con gli israeliani», ha concluso Carney.

Gli USA annunciano il veto al riconoscimento dello Stato palestinese all'ONU - Gli Stati Uniti hanno annunciato formalmente ed esplicitamente che opporranno il loro veto a un tentativo dei palestinesi di ottenere il riconoscimento del loro Stato all'Onu. «Non dovrà sorprendere...che gli Stati Uniti si sono opposti al passo dei Palestinesi a New York per cercare di stabilire uno Stato che può essere ottenuto se non attraverso i negoziati. Se qualcosa dovesse essere presentato al Consiglio di sicurezza, gli Stati Uniti opporranno il loro veto», ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland.