Ecco la bozza del dl anti-coronavirus
Il provvedimento dovrebbe ottenere in serata il via libera del Consiglio dei ministri (ma non si escludono ulteriori slittamenti). Il decreto ha assunto l’aspetto di una vera e propria manovra economica
ROMA - Congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola per l’emergenza coronavirus. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli automi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. L’indennità è prevista per professionisti e collaboratori, per gli stagionali, i lavoratori del turismo e delle terme, dell’agricoltura e anche per i lavoratori dello spettacolo. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.
Ok a nuove emissioni debito fino a 25 miliardi
Via libera all'emissione di 25 miliardi di debito pubblico per finanziare l'ultimo pacchetto di misure per l'emergenza coronavirus. «Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all'attuazione degli interventi di cui al presente decreto - si legge nella norma - è autorizzata l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l'anno 2020».
3,3 miliardi per 9 settimane cig in deroga
Arriva una dotazione di 3,3 miliardi di euro per la concessione di un periodo fino a 9 settimane di cassa integrazione guadagni in deroga per i lavoratori non coperti da ammortizzatore con l'esclusione del lavoro domestico. Prevista anche la contribuzione figurativa e i relativi oneri accessori. In arrivo ulteriori 1,3 miliardi di euro per il finanziamento di un analogo periodo di cassa integrazione ordinaria per sospensione di attività legata al Covid-19.
Arrivano 9 settimane aggiuntive di cassa integrazione ordinaria per le aziende che si trovano già in cigs. E' quanto prevede una norma contenuta nell'ultima bozza del decreto all'esame del governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus. La norma prevede che le aziende che hanno in corso una cigs possano fare domanda per un trattamento ordinario che sospende e sostituisce per un periodo fino a 9 settimane la cigs. Per questo scopo vengono stanziati 338,2 milioni per il 2020.
Una tantum 500 euro a partite Iva
«Ai liberi professionisti titolari di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata» che sono «non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, è riconosciuta un'indennità una tantum pari a 500 euro» e tale indennità «non concorre alla formazione del reddito».
L'indennità «è erogata dall'Inps, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 170 milioni di euro per l'anno 2020. L'Inps provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell'economia e delle finanze. Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori».
Premio 100 euro a lavoratori dipendenti
«Ai titolari di redditi di lavoro dipendente» che «possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese». E' quanto prevede la nuova bozza del decreto a cui sta lavorando il governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus.
500 euro a stagionali turismo e agricoltura
«Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1* gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un'indennità una tantum pari a 500 euro». Anche «agli operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un'indennità una tantum pari a 500 euro».
Stop ritenute sotto 400mila euro ricavi
Stop alle ritenute fiscali fino al 31 marzo prossimo per i soggetti con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa in Italia con ricavi o compensi nel 2019 non superiori a euro 400.000. Il beneficio è riconosciuto «a condizione che nel mese precedente non abbiano sostenuto spese per prestazioni di lavoro dipendente o assimilato».
I contribuenti che si avvalgono della presente opzione, prosegue la norma «rilasciano un'apposita dichiarazione dalla quale risulti che i ricavi e compensi non sono soggetti a ritenuta ai sensi della presente disposizione e provvedono a versare l'ammontare delle ritenute d'acconto non operate dal sostituto in un'unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi».
Credito d'imposta 60% per affitti negozi
Arriva un credito d'imposta del 60% sugli affitti pagati a marzo per botteghe e negozi. Il credito d'imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione.
Congedi 15 giorni con 50% retribuzione
«Per l'anno 2020 a decorrere dal 5 marzo, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado» e «per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a quindici giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire» per i figli di età non superiore ai 12 anni, «di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione». I periodi di congedo «sono coperti da contribuzione figurativa».
Bonus babysitter da 600 euro
Arriva un bonus da 600 euro per pagare i baby-sitter. Il bonus è concesso in alternativa al congedo di 15 giorni al 50% dello stipendio.
1,5 miliardi per fondo emergenze
Per far fronte «alle straordinarie esigenze connesse allo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri» per il coronavirus, il Fondo per le emergenze nazionali «è incrementato di 1,5 miliardi di euro».
Anno scolastico comunque valido
«Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d'istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l'anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall'articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Sono del pari decurtati, proporzionalmente - si legge - i termini previsti per la validità dei periodi di formazione e di prova del personale delle predette istituzioni scolastiche e per il riconoscimento dell'anzianità di servizio».
Fabbisogno Ssn incrementato di 1,150 miliardi
«Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.150 milioni di euro per l'anno 2020. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e gli enti dei rispettivi servizi sanitari regionali - si legge nella bozza - provvedono, sulla contabilità dell'anno 2020, all'apertura di un centro di costo dedicato contrassegnato dal codice univoco 'COV 20', garantendo pertanto una tenuta distinta degli accadimenti contabili legati alla gestione dell'emergenza che in ogni caso confluiscono nei modelli economici di cui al decreto ministeriale 24 maggio 2019. Ciascuna regione è tenuta a redigere un apposito Programma operativo per la gestione dell'emergenza Covid-19 da approvarsi da parte del Ministero della salute di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e da monitorarsi da parte dei predetti Ministeri congiuntamente».
Ok a ospedali e strutture assistenza ad hoc
«Le regioni e le province autonome possono attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell'emergenza COVID19, sino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020. I requisiti di accreditamento non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza».
«Le opere edilizie strettamente necessarie a rendere le strutture idonee all'accoglienza e alla assistenza per le finalità di cui al comma 1 - si legge ancora nella bozza - possono essere eseguite in deroga alle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, delle leggi regionali, dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi locali. I lavori possono essere iniziati contestualmente alla presentazione della istanza o della denunzia di inizio di attività presso il comune competente. La presente disposizione si applica anche agli ospedali, ai policlinici universitari, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, alle strutture accreditate ed autorizzate».
50 milioni per dispositivi medici e mascherine
Un fondo di 50 milioni di euro per la produzione e l'acquisto di dispositivi medici e di protezione individuale. «Al fine di assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale, ai valori di mercato correnti al 31 dicembre 2019, in relazione alla inadeguata disponibilità degli stessi nel periodo di emergenza COVID-19, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della protezione civile è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi», si legge nella bozza. Per far questo «è autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2020».
Ok a laurea abilitante medici
«Il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia - Classe LM/41 abilita all'esercizio della professione di medico-chirurgo, previa acquisizione del giudizio di idoneità di cui all'articolo 3 del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 9 maggio 2018, n. 58». Con decreto del Ministro dell'università e della ricerca, «è adeguato l'ordinamento didattico della Classe LM/41- Medicina e Chirurgia» e «con decreto rettorale, in deroga alle procedure di cui all'articolo 11, commi 1 e 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, gli atenei dispongono l'adeguamento dei regolamenti didattici di ateneo disciplinanti gli ordinamenti dei corsi di studio della Classe LM/41-Medicina e Chirurgia. Per gli studenti che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultino già iscritti al predetto Corso di laurea magistrale, resta ferma la facoltà di concludere gli studi, secondo l'ordinamento didattico previgente, con il conseguimento del solo titolo accademico».
130 milioni per cinema e spettacolo dal vivo
«Al fine di sostenere i settori dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo sono istituiti due Fondi, uno di parte corrente e l'altro in conto capitale, per le emergenze nei settori dello spettacolo e del cinema e audiovisivo». Tali Fondi «hanno una dotazione complessiva di 130 milioni di euro per l'anno 2020, di cui 80 milioni di euro per la parte corrente e 50 milioni di euro per gli interventi in conto capitale».
«Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalità di ripartizione e assegnazione delle risorse agli operatori dei settori, ivi inclusi artisti, autori, interpreti ed esecutori, tenendo conto altresì dell'impatto economico negativo conseguente all'adozione delle misure di contenimento del COVID-19».
20 milioni per carceri danneggiati in proteste
«Al fine di ripristinare la piena funzionalità e garantire le condizioni di sicurezza degli istituti penitenziari danneggiati nel corso delle proteste dei detenuti anche in relazione alle notizie sulla diffusione epidemiologica a livello nazionale del Covid-19, è autorizzata la spesa di euro 20.000.000 nell'anno 2020 per la realizzazione di interventi urgenti di ristrutturazione e di rifunzionalizzazione delle strutture e degli impianti danneggiati». Inoltre, «in considerazione della situazione emergenziale e al fine di consentire l'adeguata tempestività degli interventi di cui al comma precedente, è autorizzata l'esecuzione dei lavori di somma urgenza».
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