Decreto Cura Italia: dialogo in salita tra maggioranza e Lega
L'intenzione del governo, espressa in audizione dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, è di limitare a pochi ritocchi, «miglioramenti», le modifiche al decreto di marzo. La Lega però non ci sta

ROMA (ASKANEWS) - La riunione sul dl Cura Italia a Palazzo Madama proposta dal capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, e appoggiata da tutti i gruppi di maggioranza, non ha dato per ora i frutti sperati. L'intenzione del governo, espressa chiaramente in audizione dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, è di limitare a pochi ritocchi, «miglioramenti», le modifiche al decreto di marzo, all'esame della commissione Bilancio di Palazzo Madama, e di proporre invece uno schema di condivisione per i prossimi provvedimenti, a cominciare da quello di aprile. La Lega però non ci sta.
50 emendamenti a gruppo
Di fronte alla richiesta di non superare il tetto di 50 emendamenti per gruppo avanzata dalla maggioranza, è stato il presidente della commissione Finanze Alberto Bagnai, uscendo dall'incontro in Senato, a chiarire la posizione del partito di Matteo Salvini: questa richiesta su un «provvedimento di 127 articoli, è chiaramente una proposta provocatoria respinta con il debito garbo. Non c'è intenzione di fare ostruzionismo ma è necessario fare chiarezza sulle tante cose» inserite nel decreto. L'atteggiamento della Lega è stato stigmatizzato dallo stesso Marcucci: «il percorso unitario va fatto insieme, non si può procedere a strappi».
In mattinata intanto la commissione Bilancio aveva terminato la discussione generale del dl Cura Italia con le repliche del presidente della commissione e relatore, Daniele Pesco (M5S) e del viceministro dell'Economia Antonio Misiani, e si riunirà la prossima settimana, dopo che gli uffici avranno messo ordine tra gli emendamenti in arrivo venerdì (alle ore 19 scade il termine per depositarli).
Il confronto comunque proseguirà
Il presidente della commissione Bilancio ha rilevato un «clima collaborativo condiviso con quasi tutte le forze parlamentari», riferendosi agli altri gruppi di opposizione, Forza Italia e Fratelli d'Italia, che hanno «mostrato un atteggiamento più responsabile». Il confronto comunque proseguirà in vista della scadenza del termine per le proposte di modifica. Un elemento su cui si sta ragionando è quello di presentare, in aggiunta agli emendamenti, degli ordini del giorno che impegnino il governo in vista del decreto di aprile.
Istat: «Dimensione shock economia inimmaginabile»
La dimensione dello shock sull'economia mondiale derivante dalla pandemia di coronavirus è «inimmaginabile». Lo scrive l'Istat in un documento depositato alla Commissione bilancio del Senato che sta esaminando il decreto Cura Italia. La crisi sanitaria, scrive l'Istat, «ha imposto limiti alla circolazione delle merci e delle persone e alle attività produttive sempre più stringenti e ora tali da determinare uno shock di dimensioni inimmaginabili all'economia internazionale».
«Nell'attuale contesto d'incertezza, che non ha precedenti nel dopoguerra - prosegue l'Istituto - cominciano ad essere annunciati i risultati di esercizi volti a costruire scenari di previsione. Anche quando basati su modelli previsivi robusti e ben collaudati, essi hanno una validità molto limitata, che viene azzerata nel giro di pochissimo tempo dai nuovi sviluppi della situazione. Gli esercizi non hanno, per ora, la possibilità di tenere conto degli effetti combinati delle misure, applicate in un insieme sempre più ampio di paesi, che modificano i comportamenti sociali e degli operatori economici».
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