«Intanto rinnoviamo i contratti, poi discutiamo»
Così il segretario confederale Vera Lamonica commenta le parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha invitato il sindacato a un nuovo patto sui contratti «da applicare al più presto». Barbagallo (UIL): «Di pari passo rinnovi e confronto riforma contratti»
ROMA - «Intanto i contratti vanno rinnovati, sono salario dei lavoratori. Poi si può discutere. La priorità è rinnovare i contratti». Così il segretario confederale Vera Lamonica commenta le parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha invitato il sindacato a un nuovo patto sui contratti "da applicare al più presto".
Coraggio non ci manca, pronti a confronto
«Non è il coraggio sindacale, tanto meno della Cgil, che manca, come dimostrano gli accordi che già nel giugno 2011 e nel gennaio 2014 hanno definito funzioni della contrattazione, nazionale e di secondo livello, e della rappresentanza sindacale». Così il segretario confederale della Cgil, Franco Martini, replica al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
«Già in quelle intese - ricorda il dirigente sindacale - una maggiore aderenza alle esigenze della produttività aziendale è stata assunta come pratica da incrementare attraverso la contrattazione di secondo livello, per cui, ogni richiamo a tal proposito appare puramente strumentale».
«Ciò non toglie - aggiunge Martini - che i sistemi contrattuali debbano essere aggiornati in funzione delle situazioni che si evolvono, basta intendersi sul merito del confronto. Per la Cgil un moderno sistema contrattuale deve essere innanzitutto inclusivo, per estendere le tutele a settori del mercato del lavoro finora esclusi. Per questo deve essere salvaguardata e consolidata la funzione centrale del contratto nazionale, anche come autorità salariale, poiché solo in una parte minoritaria delle imprese viene esercitata la contrattazione integrativa».
Barbagallo: Di pari passo rinnovi e confronto riforma contratti
«Rinnovo dei contratti scaduti o in scadenza e confronto per una riforma del sistema contrattuale devono andare di pari passo. Non si può impedire a quelle categorie che hanno già presentato le piattaforme di procedere immediatamente al rinnovo». Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, replica alle parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
«Lo stesso Squinzi, peraltro, ha sottolineato la necessità di far ripartire la domanda interna che, però, resterà stagnante se non aumentano subito i salari dei lavoratori consumatori di beni e servizi delle imprese che producono per il mercato interno», ha sottolineato Barbagallo in una nota.
«Per quel che riguarda, infine, la riforma del modello, le nostre idee sono arcinote: contratto nazionale tarato sul Pil e diffusione della contrattazione di secondo livello basata sulla produttività che tenga conto di diversi fattori quali gli investimenti, la tecnologia, l'innovazione di processi e prodotto», ha proseguito.
«La Uil accetta la sfida e la rilancia: vogliamo evitare la conflittualità», ha concluso.
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