27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Brusco fuori programma durante la conferenza stampa del presidente della BCE

Draghi dopo l'incidente: «Bene il QE, andremo avanti fino al 2016»

Brusco "fuori programma" alla Bce. La conferenza stampa di Mario Draghi è stata interrotta da una manifestante che è balzata sulla sua scrivania. Dopo una breve pausa, però, il presidente della BCE ha ripreso la parola affrontando tutti i temi caldi dell'Eurozona.

Roma (askanews) - Brusco «fuori programma» alla Bce. La conferenza stampa di Mario Draghi è stata interrotta da una manifestante che è balzata sulla sua scrivania. Dopo una breve pausa, però, il presidente della BCE ha ripreso la parola affrontando tutti i temi caldi dell'Eurozona.

Una manifestante si lancia contro Mario Draghi
La conferenza stampa esplicativa del presidente Mario Draghi, a seguito del Consiglio direttivo, è stata interrotta da una manifestante che è balzata sopra la scrivania dietro la quale si trovava Draghi, urlando frasi apparentemente in lingua tedesca e lanciando in aria alcuni oggetti. La conferenza stampa è stata brevemente interrotta e poi è ripresa regolarmente. La manifestante balzata sulla scrivania di Draghi ha lanciato coriandoli, e al di là delle grida non ha apparentemente causato alcun danno fisico né a Draghi né al vicepresidente della Bce, Vitor Constancio. Il suo exploit, davanti alle telecamere e agli inviati di mezzo mondo, è proseguito alcuni (lunghi) secondi fino a quando non è stata acciuffata dal personale della sicurezza. A quel punto la conferenza stampa è stata brevemente interrotta dalla direttrice della comunicazione, Christine Graeff.

Servono cambiamento per la lotta alla disoccupazione
Le riforme del decennio passato che hanno finito per accentuare la precarietà solo sui giovani in Europa «vanno superate", ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi. «Dobbiamo eliminare questo dualismo del mercato del lavoro e assicurare che la flessibilità ricada proporzionalmente su tutti le fasce di età».Draghi rispondeva ad una domanda su situazione e prospettive di lavoro per i giovani, posta da un gruppo di studenti in vista alla Bce, durante la conferenza stampa al termine del direttorio. «Forse questa è la domanda più difficile tra quelle che ho avuto oggi", ha detto. La disoccupazione resta molto elevata e «questo dovrebbe essere un incentivo ad effettuare cambiamenti. Bisogna innanzitutto ripristinare la fiducia delle imprese. Poi ridurre i tempi passati in disoccupazione. E poi cambiare l'educazione - ha detto Draghi - perché oggi molto lavoro è legato alla tecnologia e l'educazione diventa il fattore più importante. Bisogna agire specialmente ora che sembriamo entrare in una fase in cui le condizioni migliorano».

Ribadisco che il QE non si fermerà fino al 2016
Sono "chiaramente esagerate" le ipotesi di stampa su possibili problemi nel programma di acquisti di titoli di Stato della Bce, per mancanza di emissioni da rilevare, e il presidente Mario Draghi si è anche detto «piuttosto sorpreso, francamente, per tutta l'attenzione che hanno ricevuto le ipotesi di una fine anticipata del programma».Nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, Draghi ha rimarcato che alcune settimane fa la Bce ha deciso di modificare la terminologia ufficiale sulla durata del programma. «Abbiamo scritto che 'intendiamo' che duri fino al settembre del 2016 mentre prima scrivevamo che 'prevedevamo' che sarebbe durato fino al settembre del 2016. Si tratta di un cambiamento di rilievo che i mercati hanno colto».Quanto invece alle ipotesi di una sua conclusione o riduzione anticipata, «è come mettersi a chiedere a uno che ha fatto i primi passi di una maratona se intende ritirarsi", ha detto Draghi. Il piano di acquisti da 60 miliardi di euro al mese proseguirà fino a quando «non vedremo un aggiustamento consistente» dell'inflazione, verso i valori obiettivo (inferiore ma vicina al 2 per cento). E che per questo si guarderà alle tendenze di fondo dei prezzi, non alle fluttuazioni di natura temporanea. Infine, ad oggi «l'attuazione del programma sta proseguendo in maniera fluida, rispetto all'obiettivo prefissato di 60 miliardi di euro al mese».

Non metto in dubbio la risoluzione della crisi greca
«Non voglio nemmeno prendere in considerazione» l'ipotesi di una insolvenza sui pagamenti da parte della Grecia. Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. La questione sulle decisioni di politica economica del Paese dipende dal governo, ha aggiunto, che finora ha sempre manifestato la volontà di onorare i pagamenti. La questione del supporto della Bce alla Grecia e alle sue banche «è interamente nelle mani del governo greco", ha aggiunto il presidente della BCE nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. «Continueremo a mantenere aperto il canale di finanziamento di emergenza alle banche (Ela) fin quando saranno solventi e avranno titoli collaterali da dare in garanzia».Ad oggi, ha ricordato Draghi «l'esposizione dell'Eurosistema verso la Grecia raggiunge 110 miliardi di euro, in termini di Pil è la più alta di tutta l'area euro».In ogni caso «continuiamo ad essere una istituzione che opera in base alle regole", ha concluso Draghi.