BCE, le maniche di Draghi più larghe del previsto
60 miliardi al mese fino a settembre 2016 e condiviso solo il 20% del rischio. Questo quanto prevede il piano del Governatore della BCE
BRUXELLES - 60 miliardi al mese fino a fine settembre 2016, e «comunque fino a quando non vedremo un deciso miglioramento nell'andamento dell'inflazione. Ci sarà una sostenuta correzione dell'inflazione, con l'obiettivo di un livello dei prezzi vicino ma sotto al 2% nel medio termine». Questo quanto prevede il piano di Mario Draghi attraverso la sua versione del «QE», il tanto discusso Quantitative Easing. Dunque, la BCE comprerà titoli con l'obiettivo di un andamento dei prezzi vicino al 2%. Il numero uno della Banca Centrale ha deciso che da marzo la Bce inizierà a comprare titoli sulla base della quota dei vari Paesi nel suo capitale. Un toccasana per l'inflazione, almeno nelle intenzioni.
RISCHI CONDIVISI - I rischi dei titoli saranno condivisi solo nel caso di quelli europei, con una quota del 20% sul totale. La Bce ha un «doppio limite» negli acquisti di titoli, pari al 33% per il debito di ciascun emittente e al 25% per ciascuna emissione, ha proseguito Draghi. Si tratta di un programma molto grande, e abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni di alcuni Paesi decidendo di non condividere i rischi su tutti i titoli che la Bce comprerà.
MERKEL: AUMENTARE L'OCCUPAZIONE - E mentre il tasso principale di rifinanziamento viene lasciato al minimo storico dello 0,05% (il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%), Angela Merkel fa sentire la sua voce: «Noi vogliamo rimanere un'ancora di stabilità in Europa. Dobbiamo aumentare l'occupazione (…). Questo è il momento per i Paesi dell'Eurozona di fare i compiti a casa sul risanamento dei conti».
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