«Chi sta con Renzi non può essere onesto»
Il leader della FIOM, Maurizio Landini, torna ad attaccare il Governo Renzi e il presidente del Consiglio, accusati di portare avanti una politica del lavoro del tutto inadeguata. L'invettiva è dura e violenta: Landini accusa Renzi di non avere l'approvazione dei lavoratori, di quelli onesti e di chi un lavoro non ce l'ha: «Solo con l'aiuto del sindacato il Governo può cambiare il Paese».
NAPOLI - Il leader della FIOM, Maurizio Landini, torna ad attaccare il Governo Renzi e il presidente del Consiglio, accusati di portare avanti una politica del lavoro del tutto inadeguata. L'invettiva è dura e violenta: Landini accusa Renzi di non avere l'approvazione dei lavoratori, di quelli onesti e di chi un lavoro non ce l'ha. Afferma il segretario dei metalmeccanici: «Renzi riconosca che non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca lavoro». Un concetto quello del consenso mancato da parte di precari, giovani e disoccupati, già ribadito lo scorso martedì nel tour campano dello stesso Landini, effettuato in numerosi stabilimenti proprio in vista della manifestazione organizzata nel capoluogo partenopeo.
NON SOLO TUTE BLU A NAPOLI - Landini ha parlato in occasione della manifestazione organizzata a Napoli, dove intorno alle 10 è partito il corteo organizzato in vista delle 8 ore di sciopero dei metalmeccanici della Fiom. La manifestazione è partita da piazza Mancini e sta attraversando Corso Umberto I, diretto a piazza Matteotti. A sfilare non solo tute blu ma anche lavoratori di altre categorie, non soltanto della Campania. Ad aprire il corteo infatti uno striscione della Fiom della Capitale. Tanti gli slogan e le bandiere rosse sventolate durante il passaggio al «rettifilo». In testa al corteo il leader della Fiom Maurizio Landini che chiuderà l'iniziativa di protesta in difesa del lavoro e contro il Jobs act, con un comizio in piazza.
RENZI NON CAMBIA IL PAESE DA SOLO - Continua l'attacco di Landini nei confronti del premier, sostenendo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi non può cambiare il paese decidendo da solo perché «uno da solo risponde solo ai poteri forti». Il segretario generale della Fiom ha dichiarato di non seguire quotidianamente le affermazioni del presidente del Consiglio perché «quello che mi interessa è che cambiano le cose». «Se lui vuole davvero confrontarsi, c'è una richiesta che lavoratori e sindacati gli fanno 'apra un tavolo di trattativa vero e non metta la fiducia, non decida lui dalla sera alla mattina'. Da solo - ha concluso - non cambia il paese. Uno da solo risponde soli ai poteri forti».
SOLO CON NOI CAMBIA L'ITALIA - Dal leader della Fiom arriva poi l'ennesima richiesta al premier Matteo Renzi di «cambiare» insieme il Paese. Il segretario generale delle tute blu della Cgil, a Napoli in occasione del corteo contro il Jobs act ha dichiarato: «Quello che sta facendo il governo non è utile e non è giusto. Renzi dovrebbe avere l'umiltà di riconoscere che oggi il consenso tra i giovani e le persone che cercano un lavoro lui non ce l'ha. Se vuole cambiare davvero in modo giusto questo Paese - ha aggiunto - lo deve fare con noi e non contro di noi».
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