2 novembre 2024
Aggiornato 22:00
Voto di fiducia

Cresce l'attesa per il discorso di Conte alla Camera, Boccia (Confindustria) avverte: «Basta chiedere più deficit»

Secondo il presidente degli industriali «il bilancio Ue è la dimensione ideale per pensare a un piano infrastrutturale di 500-1000 miliardi

Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia
Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia Foto: Matteo Bazzi ANSA

ROMA (ASKANEWS) - Mentre cresce l'attesa per il discorso che Giuseppe Conte terrà domani mattina alla Camera per il voto di fiducia al nuovo governo giallo-rosso, da Cernobbio arrivano le prese di posizione di Confindustria che mette in evidenza quali sono i paletti che si aspettano gli industriali dalla nuova maggioranza di governo. «Basta chiedere più deficit per aumentare il debito pubblico», avverte il presidente Vincenzo Boccia dal Forum Ambrosetti, chiedendo di partire da un grande piano transnazionale per le Infrastrutture.

Diverso rapporto con l'Europa

Nel discorso programmatico il presidente del Consiglio punta a una fiducia che appare scontata alla Camera, meno al Senato dove i numeri si annunciano più critici. Il premier terrà a precisare che questo è un governo nuovo, con un diverso rapporto con l'Europa, con cui punta ad avere maggiori margini di trattativa su deficit e debito che aiuterebbero molto in vista della prossima manovra. Ovviamente tutti i 29 punti del programma M5S-Pd saranno ribaditi da Conte.

Boccia (Confindustria): «Basta chiedere più deficit»

All'Europa, ha detto Boccia, «non dobbiamo chiedere più deficit per aumentare il debito pubblico ma per un grande piano infrastrutturale transazionale, eventualmente finanziabile con gli eurobond». Secondo il presidente degli industriali «il bilancio Ue è la dimensione ideale per pensare a un piano infrastrutturale di 500-1000 miliardi, se vogliamo essere protagonisti non posiamo andare in Europa a chiedere soldi per il deficit ordinario. La prima cosa da non fare è chiedere deficit ordinario per risolvere le cose italiane» ma per costruire «cose diverse» come il grande piano infrastrutturale. Tuttavia, Boccia ha precisato l'intenzione di non esprimere giudizi anticipati. «Valuteremo nei fatti» l'operato del nuovo governo, «giudizi anticipati non è il caso di darli».

«Ridurre le tasse sul lavoro aiuta tutti»

Il numero uno degli industriali ha poi osservato che alcuni punti dell'accordo di governo sono «condivisibili», mentre su altri «emergono criticità». «Restano i nodi di sviluppo che abbiamo già indicato: cuneo fiscale, questione infrastrutturale nazionale ed europea, la questione del salario minimo, su cui non siamo critici, ma dovrebbe essere a nostro avviso legata ai grandi contratti di riferimento. E aggiungiamo anche un grande piano di inclusione giovani. Quando parliamo di ridurre le tasse su lavoratori - ha concluso Boccia - significa anche attivare la domanda interna, ridurre le tasse sul mondo del lavoro aiuta tutti».