27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Svalutazione al minimo storico

L'Euro in picchiata

La linea accomodante della politica monetaria della BCE sta determinando una svalutazione della moneta europea. Un'iniezione di liquidità come quella che Draghi&Co. stanno perseguendo, col tentativo malcelato e malriuscito di incentivare gli investimenti, potrebbe determinare invece conseguenze negative e strascichi pesanti per l'economia dell'Eurozona.

ROMA - La linea accomodante della politica monetaria della BCE sta determinando una svalutazione della moneta europea. Un'iniezione di liquidità come quella che Draghi&Co. stanno perseguendo, col tentativo malcelato e malriuscito di incentivare gli investimenti, può determinare invece conseguenze negative e strascichi pesanti per l'economia dell'Eurozona. 

EURO AL MINIMO STORICO - Prosegue e si accentua infatti la flessione dell'euro, tornato sotto quota 1,27 sul dollaro dopo che i dati sul clima di fiducia delle imprese in Germania - finito ai minimi da 17 mesi - hanno confermato i timori su una fase di indebolimento dell'economia nell'Unione valutaria. Precedentemente altri segnali in tal senso erano giunti dalle indagini sull'attività nelle imprese. Nel tardo pomeriggio l'euro si attesta a 1,2778 dollari, sui minimi dal luglio dl 2013.I livelli attuali dell'euro sono dell'8,3 per cento più bassi rispetto ai picchi segnati nel maggio scorso, quando la valuta condivisa arrivò a sfiorare 1,40 dollari.

È DRAGHI A DECIDERE - Di fondo le moderazioni dell'euro degli ultimi mesi appaiono legate alla linea di politica monetaria sempre più morbida adottata dalla Bce, che ha portato i tassi di interesse praticamente a zero e deciso nuove immissioni di liquidità nel sistema. All'opposto la Federal Reserve, la Banca centrale Usa, sembra orientata in senso restrittivo, verso una normalizzazione della politica monetaria sul dollaro. In una intervista il presidente Mario Draghi ha appena ribadito che la linea Bce resterà «accomodante a lungo».

LIQUIDITÀ A PIÙ NON POSSO - Ma se per un verso, la svalutazione dell'euro potrebbe dar man forte all'export (poiché i prodotti diventano più concorrenziali e perciò appetibili sui mercati stranieri), dall'altro la flessione della valuta può avere conseguenze negative sul mercato finanziario internazionale e non solo. Non solo una politica monetaria troppo espansiva rischia di scatenare la trappola della liquidità, ma anche di pompare bolle finanziarie che possono esplodere senza preavviso, e senza alcuna garanzia che nel frattempo l'economia reale del paese si sia rimessa in moto per effetto delle scelte intraprese. Sarebbe piuttosto necessario alternare politiche monetarie espansive e restrittive, al fine di ridurre gli effetti collaterali che entrambe portano con sé. Una ricetta che la BCE non sembra aver preso in considerazione.