29 novembre 2023
Aggiornato 20:30
Lavoro

Poletti rassicura: il dl lavoro non cambierà. Ncd ribadisce: daremo battaglia in Senato

Il ministro del Lavoro: «Credo che siamo nelle condizioni di chiudere con un decreto legge assolutamente di valore. Non credo, credo che le distanze siano assolutamente alla portata. Quindi non credo ci siano particolarissimi problemi». Quagliariello: «Se il testo dovesse rimanere quello di oggi, noi non lo voteremo, a meno che il governo non ponga la fiducia»

ROMA - «Credo che siamo nelle condizioni di chiudere con un decreto legge assolutamente di valore», ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, interpellato sulle difficoltà in vista al Senato per il cammino del dl lavoro. Più tardi lo stesso ministro ha risposto, a margine di un convegno della Cisl, a chi gli chiedeva se fosse necessario un miracolo per trovare una soluzione in Senato: «Non credo, credo che le distanze (con il Nuovo centrodestra, ndr) siano assolutamente alla portata. Quindi non credo ci siano particolarissimi problemi». Poletti ha poi aggiunto che «d'altra parte il merito del dl uscito dalla Commissione alla Camera, dal punto di vista dei fondamentali, è così come lo aveva proposto il governo». Quindi neanche a Palazzo madama dovrebbero esserci dei profondi cambiamenti: «Non credo - ha concluso - ci siano assolutamente novità».

QUAGLIARIELLO (NCD), QUESTO TESTO NON LO VOTIAMO - Nonostante le rassicurazioni del ministro, i toni battaglieri del partito di Alfano non si sono affievoliti. «Se il testo del dl lavoro dovesse rimanere quello di oggi, noi non lo voteremo, a meno che il governo non ponga la fiducia e allora a quel punto dovremmo scegliere tra la stabilità dell'esecutivo e un testo. Ma non credo che il governo ricommetta l'errore che ha fatto questa volta: la mediazione si cerca prima, non in Aula», ha detto Gaetano Quagliariello intervenendo ad Agorà, su Rai3.

DAREMO BATTAGLIA IN SENATO - «Ieri il ministro Poletti ha tentato una mediazione tra parlamento e testo del governo - ha aggiunto Quagliariello - e il Nuovo Centrodestra ha detto sì. Una corrente del Pd, invece, ha detto che non andava bene, quindi si è tornati indietro e il governo ha posto il voto di fiducia. Tutto ciò ci dice che in questo esecutivo c'è una componente che vuole modernizzare il Paese, ovviamente in senso diverso da quello del Pd, e che fa le sue battaglie durante tutto l'iter parlamentare. Ieri ha vinto una concezione più statalista che ritiene che sia più importante tutelare i diritti di chi è dentro il mondo del lavoro piuttosto che costruire condizioni perché altri vi possano entrare. È una concezione che non risponde alla storia, perché può andare bene in un momento di piena occupazione, ma non in un momento in cui stiamo scalando le classifiche dei disoccupati. Noi andremo avanti con la nostra battaglia parlamentare e cercheremo di sfruttare il passaggio al Senato per migliorare ancora di più questo provvedimento».