20 maggio 2024
Aggiornato 21:30
La crisi siriana

Aleppo, i ribelli attaccano la TV di Stato

Mentre alla periferia di Damasco violenti combattimenti hanno contrapposto l'esercito regolare a dissidenti armati. La Cina accusa alcuni Paesi di compromettere la soluzione politica. Croce Rossa, appello al rispetto del diritto internazionale. Il Generale Manaf Tlass in Turchia per colloqui

DAMASCO - I ribelli hanno attaccato l'edificio della televisione di stato siriana ad Aleppo, mentre alla periferia di Damasco violenti combattimenti hanno contrapposto l'esercito regolare a dissidenti armati. Lo hanno indicato un'organizzazione non governativa e l'agenzia ufficiale Sana.
I ribelli si sono lanciati nella notte tra venerdì e sabato all'assalto della sede della televisione, intorno al quale hanno piazzato degli esplosivi prima di essere bombardati dall'aviazione e ritirarsi. Lo ha indicato l'Osdh (Osservatorio siriano dei diritti umani).
Violenti scontri si sono svolti a Salaheddin e Seif al Dawla, due quartieri della parte occidentale di Aleppo, controllati dai ribelli, che affermanto di governare metà della città. La Sana ha confermato l'attacco alla tv, riferendo che «i terroristi hanno attaccato civili e l'edificio, ma i soldati lo hanno difeso».

La Cina accusa alcuni Paesi di compromettere la soluzione politica - La Cina, a seguito dell'adozione alle Nazioni Unite di una risoluzione di critica all'impotenza del Consiglio di Sicurezza a esercitare pressioni su Damasco, ha respinto le critiche alla sua posizione sulla Siria e ha accusato alcuni Paesi di compromettere una soluzione politica del conflitto.
«A più riprese abbiamo affermato a varie parti che le richieste e le aspirazioni del popolo siriano per un cambiamento e per difendere i loro legittimi interessi meritano rispetto», ha dichiarato Wang Kejian, alto responsabile del ministero degli Esteri cinese.

Croce Rossa, appello al rispetto del diritto internazionale - Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha rivolto un appello al rispetto del diritto umanitario internazionale e più in particolare dei civili in Siria.
L'organizzazione internazionale ha rivolto un appello a «tutte le parti politiche a rispettare pienamente regole e principi del diritto internazionale umanitario o 'il diritto' di guerra», in un comunicato. «Esortiamo tutte le parti in lotta a onorare gli obblighi incombenti verso il diritto umanitario internazionale», ha sottolineato Robert Mardini, capo delle operazioni del Cicr per il Medio Oriente.
Luglio è stato il mese più sanguinoso dall'inizio della rivolta in Siria nel marzo 2011, con 4.239 persone uccise, la maggioranza civili, ha affermato Rami Abdel Rahmane, responsabile dell'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh).

Il Generale Manaf Tlass in Turchia per colloqui - Il generale Manaf Tlass, il militare siriano di più alto grado ad aver fatto defezione e ideatore di una roadmap per uscire dalla crisi, ha effettuato una visita a sorpresa in Turchia per incontrare responsabili del Paese. Lo hanno indicato fonti diplomatiche.
Non è stata fornita alcuna precisazione sull'identità dei responsabili incontrati, né sul contenuto dei colloqui. Tlass, in passato molto vicino a Bashar al Assad, la cui defezione è stata esaltata in Occidente come smacco per il regime del presidente siriano, si è unito ai dissidenti a luglio dopo la brutale repressione attuata dal regime e la distruzione di Rastan, dove è nata la sua famiglia.
Si è espresso, nella sua prima dichiarazione, per un'uscita dalla crisi in Siria con un governo senza al Assad ma che includa, al fianco del Consiglio nazionale siriano (Cns, principale gruppo dell'opposizione) e l'Esercito siriano libero (Asl, formato da disertori e civili armati), persone «oneste» dell'attuale regime.