Altro passo falso: il campionato del Milan è finito
Il Milan gioca una partita dignitosa, almeno fino ad un certo punto: ma ancora una volta, dopo il raddoppio degli avversari, i rossoneri non reagiscono più.
DONNARUMMA - Pronti via e subito è costretto a sfoggiare il miracolo di giornata: il sinistro di Ciro Immobile, alla ricerca del 100esimo gol è neutralizzato da Gigione con sicurezza. Per l'attaccante della nazionale però il successo arriva poco dopo e stavolta Donnarumma è incolpevole. Esce male su calcio d’angolo al 77’ ma si rifa prontamente sul tentativo laziale di approfittarne. 6
CALABRIA - L’opposizione che offre a Milinkovic e Immobile dopo 5 minuti è risibile, anche lui deve ringraziare il suo portiere. Prova anche con i lanci lunghi, ma niente. Spiace per il ragazzo, ma quando dopo una sontuosa azione rossonera e un bel colpo di tacco di Rebic, Calabria sparacchia un cross in tribuna, anche San Siro si spazientisce. L’amara verità e che dalle sue iniziative non nasce mai nulla di buono. 4,5
DUARTE - Ci eravamo lasciati andare a lodi sperticate nei confronti del brasiliano dopo la sua prestazione contro la Spal, purtroppo ha mostrato in fretta anche il peggio del suo repertorio: distrazione fatale al 25’ e gol di Immobile. Bissa la schifezza in chiusura di match quando si fa trovare nella terra di nessuno lasciando Correa libero di segnare. 4
ROMAGNOLI - Il lancio di 40 metri al 13’ che libera Krunic solo nell’area laziale è un gioiellino. In chiusura di primo tempo sfoggia un paio di chiusure da eccellenza pura, da capitano vero. Imbavaglia Immobile ogni volta che si aggira dalle sue parti e, non contento, tenta anche il colpo di testa vincente su corner al 58’. Di poco alto. Macchia una buona prestazione - e inguaia pesantemente il Milan - uscendo troppo alto in occasione del gol del raddoppio biancoceleste. 6
HERNANDEZ - Ci ha abituato a ben altra veemenza nelle sua cavalcate briose sulla sinistra, però è suo il mancino morbido che Piatek artiglia e spedisce in rete al 28’. Quando parte al 62’ dalla propria area di rigore si trascina dietro praticamente tutta la squadra della Lazio fino a quando Parolo lo atterra rimediando il giallo. Sull’azione successiva commette un’ingenuità appoggiando una mano sulla spalla di Lazzari in area di rigore scatenando le proteste biancocelesti. Niente rigore ma certe leggerezze dovrebbero essere evitate. 6
PAQUETA’ - L’erroraccio al 5’ consente alla lazio di sfoggiare il meglio del repertorio: la ripartenza veloce. Per fortuna del brasiliano c’è Donnarumma che ci mette una pezza. Molto più nel cuore dell’azione rossonera rispetto al recente passato, sfoggia anche qualche giocata di qualità, ma inizia a diventare insopportabile la mollezza di Paquetà sotto porta e il gol divorato al 20’ grida vendetta. Pioli lo chiama fuori al 53’ ma l’ex Flamengo merita la sufficienza per una partita giocata con intraprendenza e impegno. 6
BENNACER - Pioli gli assegna il compito di battere i corner da sinistra ma anche l’algerino è ben lontano dal rendere pericolose le sue traiettorie. Gioca tanti palloni ma la percentuale di errore è ancora elevata. Tanti i palloni persi e anche diversi recuperati: questo il sunto della partita di Bennacer. La sensazione è che il miglior calciatore della recente Coppa d’Africa, malgrado una prova sufficiente, ancora non abbia trovato la chiave per impadronirsi del Milan. 6
KRUNIC - Le consegne che gli affida Pioli sono chiare: tenersi basso a coprire le scorribande offensive di Hernandez. Il lavoro del bosniaco nel complesso si rivela utile, sia in fase di rottura che in impostazione, pur senza mai brillare eccessivamente. 5,5
CASTILLEJO - Energico ma tanto tanto confusionario. Perde anche un paio di palloni pericolosi in disimpegno. Manda in porta con un bell’assist paquetà che spreca tutto, poi prova a mettersi in proprio con un bel sinistro a fil di palo che costringe Strakosha al bell’intervento. È sua la sgroppata decisiva da cui nasce il gol del pareggio rossonero, purtroppo per lo spagnolo è la sua ultima giocata: esce per un problema muscolare dopo 34’. 6
PIATEK - Favorito da un rilancio sbagliato di Strakosha si invola verso la porta avversaria al 7’ ma Acerbi gli devia il tiro a botta sicura. Si rifa appena pochi minuti dopo il vantaggio biancoceleste, pareggiando con una zampata aiutata dalla deviazione di Bastos. A inizio ripresa si rende protagonista di un’azione discutibile: prima si intromette su un pallone filtrante di Rebic per Calhanoglu lanciato solo a rete, poi si incarta da solo in area di rigore cascando per terra senza riuscire a difendere il pallone. La sensazione più spiacevole che sempre più spesso regala è che i suoi limiti tecnici siano superiori alle doti di cecchino che tutti gli riconosciamo. Nemmeno il gol procurato gli garantisce la sufficienza. 5,5
CALHANOGLU - Al 16’ la punizione dal limite calciata di poco a lato mette i brividi a Strakosha, ma è un lancio di 50 metri a metà primo tempo per Castillejo a scuotere San Siro provocando un lungo applauso. Tenta perfino di segnare da corner, riprovando quanto già tentato contro la Spal, ma il portiere albanese gli toglie la gioia di un gran gol. Offre un pallone d’oro a Leao appena entrato, ma il compagno non valorizza il colpo di genio del turco. Scaraventa una sassata su punizione, ma troppo centrale per impensierire Strakosha. Uno dei migliori dei suoi, il turco sembra essere diventato l’uomo a cui i compagni si affidano quando c’è da gestire palloni importanti. 7
REBIC - Entra al posto dell’infortunato Castillejo e subito si trova sulla testa un pallone comodo da appoggiare in porta, il croato però non si fa trovare pronto e spedisce a lato sciupando una buona opportunità. Nella ripresa tenta qualche combinazione con Calhanoglu e Piatek, ma non riesce mai a fare la differenza. 5
LEAO - Anche il portoghese entra e ha subito un’ottima opportunità per segnare, ma incespica sul bel pallone offertogli da Calhanoglu e si lascia rimpallare dalla difesa laziale. Per il resto, la sagra del nulla. 5
BONAVENTURA - s.v.
PIOLI - Il Milan aggredisce la partita e anche la Lazio, quasi sorpresa da tanta irruenza da parte dei rossoneri. Un segnale positivo per il nuovo allenatore. La cosa che preoccupa maggiormente è la pochezza difensiva della squadra (il modo in cui Duarte si fa anticipare da Immobile in occasione del primo gol è intollerabile a certi livelli, per non parlare della dormita collettiva sul raddoppio di Correa) messa al confronto con la pressochè totale incapacità di gestire le azioni offensive. Ecco, la sensazione guardando giocare il Milan è che quando la palla arriva lì avanti nessuno sappia bene cosa fare e il risultato è che per segnare un gol occorre invocare il miracolo. Come se non bastasse, anche contro la Lazio, la squadra rossonera si rivela incapace di reagire dopo il secondo gol. Un preoccupante segnale di mancanza di personalità. 5
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