Milan-Conte: si riapre uno spiraglio
L'addio di Gattuso a fine campionato è ormai certo: Leonardo e Maldini provano in extremis a convincere il tecnico leccese. Ecco come

MILANO - Il Milan e Gennaro Gattuso si diranno addio fra meno di un mese, con o senza quarto posto, con o senza rancore, ma alla fine l'ultima giornata di campionato (Spal-Milan del prossimo 26 maggio) sancirà la fine dell'avventura sulla panchina rossonera dell'allenatore calabrese, apparso peraltro già sfiduciato nelle ultime settimane ed incapace di invertire una rotta che ha spodestato la formazione milanese dalle prime quattro posizioni della classifica fino a rischiare addirittura l'esclusione pure dalla Coppa Uefa. Il via al toto allenatore ha così iniziato ad aleggiare sull'ambiente milanista ed i primi nomi usciti nel casting della dirigenza non promettono certo nulla di buono e rassicurante, da Gasperini a Sarri, da Giampaolo a Di Francesco.
Il tentativo
Non è un mistero, del resto, che l'unico uomo in grado di risollevare la struttura rossonera dall'avvilimento in cui versa da ormai oltre 6 anni ha un nome ed un cognome: Antonio Conte. L'allenatore pugliese, già corteggiato dal Milan sia nel 2015 che la scorsa estate, è un pallino del fondo Elliott e di Leonardo e Maldini che a luglio 2018 erano andati vicinissimi all'ingaggio dell'ex commissario tecnico della Nazionale, salvo poi ritrovarsi fra i piedi l'intralcio del Chelsea e delle grane economiche fra il club inglese e lo stesso Conte. Il disastro che sta ormai maturando in questa stagione e il prossimo commiato di Gattuso hanno portato ora la dirigenza milanista a porsi un interrogativo importante, giungendo ad una logica conclusione.
Contatti
Paolo Maldini e Leonardo, infatti, si interrogano sul futuro: è ancora il caso di investire su un tecnico che presenta più dubbi che certezze, o è giunta l'ora di affidare la guida tecnica ad un personaggio sicuro di sè e, soprattutto, di capovolgere le sorti di una squadra allo sbando, come accaduto alla Juventus, alla nazionale italiana e al Chelsea e come potrebbe accadere alla Roma, il club che più di tutti sembra in grado di mettere le mani su Antonio Conte che già da diverse settimane intrattiene colloqui proficui con la dirigenza giallorossa? Motivo per cui il Milan ha deciso di rompere gli indugi prima che sia troppo tardi: prima Maldini e poi Leonardo, infatti, hanno contattato l'allenatore leccese e, da quanto trapela da fonti vicine alle parti, il tecnico non avrebbe affatto disdegnato l'offerta milanista.
Scenari
Per Conte non è indispensabile la qualificazione in Coppa Campioni e ciò vale tanto per la Roma quanto per il Milan. A lui interessano fondamentalmente tre aspetti: uno stipendio non inferiore ai 9 milioni annui, un progetto tecnico serio ed affidabile, avere carta bianca sulla conduzione tecnica della squadra. La Roma ha già indirizzato tutte le sue risorse sull'ex tecnico della Juventus, corteggiando l'amico Petrachi (prossimo direttore sportivo romanista) e sacrificando parte del budget destinato al calciomercato proprio all'ingaggio dell'allenatore, soluzione che anche il Milan ha proposto a Conte che ora è ad un bivio: proseguire a dialogare con il club capitolino con cui il discorso è già ampiamente avviato, oppure sterzare verso Milano dove il blasone milanista lo attrae e lo intriga, a patto di avere le rassicurazioni richieste, specie per quanto riguarda la situazione con la Uefa.
Fuori la verità
L'impressione è che la Roma sia ancora in vantaggio, ma che il Milan abbia iniziato una rimonta che dovrà essere completata in due settimane, tre al massimo; il sogno è ancora vivo, l'ultima possibilità dei rossoneri per riemergere in fretta si chiama Antonio Conte: dirigenti al lavoro, tifosi ad incrociare le dita: forse c'è ancora speranza per tornare grandi. Se questa proprietà ha realmente intenzione di dimostrare voglia di farlo, mai come ora è il momento di dimostrarlo: il tempo delle parole è finito, passiamo ai fatti.