Il Milan dice addio ad un’altra colonna della storia rossonera
Continua la rivoluzione societaria portata avanti dalla nuova dirigenza. A salutare il Milan un pezzo di storia degli ultimi 30 anni rossoneri.
MILANO - Bryan Cristante, appena ceduto dall’Atalanta alla Roma per 30 milioni di euro, Simone Verdi, passato dal Bologna al Napoli per 25, senza dimenticare Pierre-Emerick Aubameyang, acquistato dall’Arsenal lo scorso gennaio alla modica cifra di 64 miloni. Potrebbero bastare questi tre personaggi, tutti cresciuti al Milan sotto la sapiente mano di Filippo Galli, per certificare come straordinario il lavoro svolto al Vismara dall’ex difensore centrale e poi responsabile del settore giovanile rossonero. Se a questo eccellente trio di calciatori già affermati nel calcio che conta, aggiungiamo anche i giovani virgulti ancora a scorazzare sui prati di Milanello, con una straordinaria carriera spalancata davanti agli occhi, i vari Donnarumma, Calabria, Locatelli, Cutrone e i prossimi arrivi Plizzari, Bellanova, Soncin etc. etc., ecco che il quadro è completo: Filippo Galli è stato un autentico fenomeno della recente storia dell’Ac Milan.
Costretto a lasciare
Appunto per questo la notizia del suo addio al club nel quale è cresciuto accanto agli altri mostri sacri dell’epopea rossonera come Franco Baresi, Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, appare un segnale di difficile interpretazione. Perchè porre fine al lavoro di un uomo grazie al quale oggi il Milan può contare sulla squadra più giovane e promettente d’Italia? «È una scelta che ho maturato mio malgrado - la spiegazione di Filippo Galli -, la società mi ha anche offerto di restare ma avrei dovuto rinunciare ai miei collaboratori, Edgardo Zanoli per l’area tecnica e Domenico Gualtieri per quella atletica, e accettare un nuovo responsabile scelto senza alcuna condivisione. Quella della società è stata una decisione legittima, ci mancherebbe, nessuna lesa maestà, però io per rispetto al nostro lavoro non potevo accettare. Lo stato d’animo è quello che è, ma questa è stata una scelta indotta, perciò più sofferta. Io, lo dico senza alcuna polemica, non potevo accettare un ruolo di facciata. Al Milan lascio una buona eredità, un bel futuro».
Arriva Beretta
Il nuovo responsabile tecnico a cui fa riferimento Filippo Galli senza mai nominarlo è Mario Beretta, ex allenatore di Parma, Siena, Lecce e Torino, e recentemente a capo del settore giovanile del Cagliari. «Il rimpianto più grande? Ho allenato Aubameyang - continua Filippo Galli -, ma era un contesto diverso, in cui i campioni te li andavi a comprare, non li crescevi. Per quanto riguarda Cristante invece, si poteva aspettare di più, ma si è pensato di raccogliere il massimo vendendolo a sei milioni al Benfica. Diverso il caso di Donnarumma, Gigio non andava scoperto, era lì da vedere, bisognava solo fare l’offerta. Già nel 2012 chi si occupava delle scuole calcio diceva di prenderlo».
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