Corsa al quarto posto: comunque vada sarà un rimpianto
Le squadre milanesi e quelle romane si daranno battaglia fino all'ultimo per i restanti due piazzamenti in Coppa dei Campioni. Le escluse dovranno riflettere a lungo sugli errori commessi
MILANO - Mentre Juventus e Napoli lottano per portare a casa lo scudetto ed hanno scavato un solco incolmabile con le restanti compagini della serie A, la lotta per le altre due posizioni che assegnano il lasciapassare per disputare la prossima edizione della Coppa dei Campioni si infiamma sempre più, con Roma, Inter, Lazio e Milan (in rigoroso ordine di classifica) separate tra loro da 9 punti e con le due milanesi che hanno una gara in meno e che giocheranno il derby cittadino mercoledì 4 aprile. Due città, quattro squadre per due posti: due andranno in Coppa Campioni e due finiranno in Coppa Uefa; in qualsiasi modo andrà a finire, per le due formazioni «perdenti» ci sarà tanto da recriminare e per diversi e differenti motivi.
Chi è causa del suo mal…
Effettuando un’analisi sempre in ordine di classifica, qualora la Roma non riuscisse a qualificarsi tra le prime quattro in serie A (e ovviamente a non vincere la Coppa Campioni) avrebbe tanto da rammaricarsi perché le premesse di inizio stagione, nonostante il cambio tecnico in panchina e le solite cessioni eccellenti, erano ben altre e l’obiettivo era quello di non sfigurare nel confronto con Juventus e Napoli, anzi, l’ideale sarebbe stato attaccarsi il più possibile alle due battistrada; nulla di tutto ciò, i giallorossi si sono staccati inesorabilmente dalla vetta dopo il ko con la Juve a Natale ed hanno progressivamente perso mordente e continuità. Per l’organico a disposizione di Eusebio Di Francesco, per le speranze iniziali e per l’esperienza maturata nelle ultime 4 annate, fallire l’accesso ai primi quattro posti del campionato sarebbe un risultato assai deludente per la truppa romanista. Discorso diverso per l’Inter, partita sì dall’ottavo posto dell’anno scorso e con un allenatore nuovo, ma che ha cominciato il campionato col chiaro intento di finire almeno quarta, approfittando anche dell’assenza delle coppe europee; l’avvio è stato fulminante con l’imbattibilità durata per 17 giornate e la testa della classifica accarezzata. L’involuzione avuta da dicembre in poi, la discontinuità ed il pericoloso e clamoroso avvicinamento dei cugini del Milan hanno notevolmente ridimensionato una squadra che qualora fallisse la qualificazione alla Coppa dei Campioni si ritroverebbe sul groppone un disastro epocale, considerando il vantaggio accumulato con le inseguitrici fino a Natale.
Crescita
Chi invece inizialmente era poco considerata è la Lazio di Simone Inzaghi, squadra partita a fari spenti e ritenuta da molti incapace di ripetere l’ottimo campionato scorso, chiuso con un brillante quinto posto e l’accesso in Coppa Uefa. Ben presto, però, i biancocelesti si sono rivelati avversario complicato per tutti, hanno travolto il Milan in casa, spaventato il Napoli e vinto addirittura allo Juventus Stadium contro i campioni d’Italia di Allegri. Ciro Immobile si è consacrato come capocannoniere del campionato e, trascinata dai suoi gol (25 al momento), la Lazio si è assestata fra il terzo ed il quinto posto, giocando a tratti il calcio più organizzato della serie A assieme a Juve e Napoli. Andate a spiegare oggi ai laziali di rinunciare a quel sogno chiamato quarto posto: difficilmente ora accetterebbero un risultato negativo, perché, si sa, chiunque quando è in ballo vuol continuare a danzare.
Rimonta
E che dire, a tal proposito, del Milan? I rossoneri, dopo aver speso oltre 230 milioni di euro nel calciomercato estivo, hanno vissuto un incubo durato oltre 3 mesi: Vincenzo Montella non è riuscito ad inquadrare l’organico, a dare un gioco ed un modulo alla squadra, ritrovatasi a metà classifica e con una distanza siderale da quel quarto posto considerato il grande obiettivo di inizio anno. L’esonero di Montella, l’arrivo di Gattuso ed una rivoluzione fisica e tattica voluta dal tecnico calabrese, hanno riportato clamorosamente in gioco i rossoneri, ancora imbattuti nel 2018 e nel girone di ritorno, ora realmente candidati alla lotta per il quarto posto con 5 punti da recuperare all’Inter ed un derby ancora da giocare. E se a dicembre anche il più ottimista dei tifosi milanisti avrebbe firmato col sangue per un sesto posto, oggi non raggiungere il quarto sarebbe una gran delusione per il popolo del Diavolo, ringalluzzito da una rimonta che se completata sarebbe mitologica e se fallita lascerebbe un enorme amaro in bocca ad un ambiente che crede fermamente in un gruppo ritrovato. Le due milanesi e le due romane si sfidano dunque a duello, senza esclusione di colpi, con tante speranze, incognite ed un’unica certezza: per le due che non raggiungeranno l’obiettivo, i rammarichi saranno notevoli e le giustificazioni poche; per ognuna di loro, con motivazioni diverse, il quarto posto è ormai diventato vitale.