1 dicembre 2024
Aggiornato 20:30
Calciomercato

Caso Donnarumma: adesso il Milan ha un nemico in più

La notizia delle visite mediche di Reina ha creato sconquasso all’interno del Milan, turbando la serenità dei due portieri rossoneri e minando definitivamente i già precari equilibri tra Mirabelli e la famiglia Donnarumma.

L'abbraccio tra i fratelli Donnarumma dopo il successo ai rigori contro la Lazio in Coppa Italia
L'abbraccio tra i fratelli Donnarumma dopo il successo ai rigori contro la Lazio in Coppa Italia Foto: ANSA

MILANO - Galeotto fu lo spiffero che ha accompagnato le visite mediche sostenute ieri da Pepe Reina per il Milan. Eppure il club rossonero aveva fatto di tutto per tenere al riparo da occhi indiscreti gli accertamenti clinici avvenuti in territorio neutrale - non nella consueta clinica La Madonnina - e soprattutto in assenza dello staff medico milanista. Niente, la notizia ha iniziato a circolare, alimentata anche dal passeggio del portiere spagnolo per le vie dello shopping di Milano dopo i vari test, spazzando via tutte le certezze e le rassicurazioni che faticosamente i diretti interessati avevano provato a montare negli ultimi mesi, mattoncino su mattoncino, per garantire serenità all’ambiente Milan e soprattutto al suo giovanissimo e fenomenale portiere.

L’ingombrante Pepe
L’ingaggio dell’ingombrante Reina, solleticato da un mega stipendio da 3 milioni di euro più bonus per due anni con opzione per il terzo (probabilmente un’esagerazione visto che stiamo parlando di un portiere che sta per compiere 36 anni), sta per ridisegnare completamente le gerarchie dei portieri in casa Milan. Perchè è vero che l’attuale estremo difensore del Napoli potrebbe anche arrivare a Milanello a fare il secondo di Gigio Donnarumma, ma a quel punto resterebbe in sospeso il ruolo del fratello Antonio, di sicuro tutt’altro che disposto a retrocedere di nuovo al rango non invidiabile di terzo portiere più pagato al mondo.

Scontro Alfonso-Max
Ed ecco quindi materializzarsi colui che potrebbe diventare il nuovo nemico dell’Ac Milan: non più Mino Raiola, che dall’ingaggio di Reina da parte del club rossonero sembra poter solo trarre benefici, ma Alfonso Donnaruma, papà super apprensivo dei portieroni di Castellammare di Stabia. Già negli scorsi mesi si erano creati attriti tra la famiglia di Gigio e Antonio e Massimiliano Mirabelli, colpa di una promessa non rispettata dal ds rossonero circa un impiego più massiccio del maggiore dei fratelli. Contrasti deflagrati in maniera evidente negli ultimi giorni, dopo la diffusione delle notizie su Reina, e culminati con il mancato saluto tra i due nella tribuna di San Siro in occasione di Milan-Arsenal.

Addio ai due fratelli
Adesso gli scenari che potrebbero materializzarsi non sono molti: probabilmente le strade dei due giganti stabiesi si divideranno (scelta perorata dall’agente di entrambi, Mino Raiola), ma evidentemente lontano dal Milan, dove la contrapposizione tra Mirabelli e la famiglia Donnarumma non sembra lasciare margini alla trattativa. Il problema sarà a questo punto trovare un acquirente disposto a sborsare almeno 70 milioni per Gigio, visto che al momento non sembra ci sia la fila in via Aldo Rossi per acquistare l’enfant prodige rossonero. 

E la diplomazia?
Una piccola riflessione sull’operato di Mirabelli però andrebbe fatta: va bene il comportamento sanguigno, va bene l’atteggiamento rustico, va bene il pane al pane e il vino al vino, ma per ricoprire con successo un ruolo delicato come quello di direttore dell’area tecnica del Milan serve diplomazia, oltre che competenza. Non si possono bruciare rapporti in nome di un modus operandi eccessivamente ruspante - come già accaduto in estate con Mino Raiola - perchè poi si finisce col pagarne le conseguenze. E se i rossoneri in estate perderanno Gigio Donnarumma sarà una sconfitta per tutti.