19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Calcio

Milan: Gattuso si gode Borini, pur con quella controindicazione caratteriale

L'attaccante rossonero si sta ritagliando il suo spazio in più ruoli del campo e sta lentamente togliendosi di dosso l'etichetta di spaccaspogliatoio

Fabio Borini, prima stagione al Milan
Fabio Borini, prima stagione al Milan Foto: ANSA

MILANO - Tre gol nelle ultime tre partite giocate contro Ludogorets (due volte) in Coppa Uefa e contro la Spal in campionato. Il momento di Fabio Borini è certamente positivo, pur per un calciatore che non ha il sangue del goleador nonostante alla voce "ruolo" vi sia scritto "attaccante». Le caratteristiche del giocatore emiliano sono altre, dalla corsa al sacrificio, dalla duttilità tattica alla grinta nei contrasti; e pazienza se i gol messi a segno siano pochi, a quello ci ha sempre pensato qualcun altro, anche nelle squadre in cui Borini ha militato prima di sbarcare a Milano dove, partendo come alternativa, si sta ritagliando sempre più spazio, convincendo Gennaro Gattuso grazie alla sua combattività e a quella capacità di poter giocare in tutti i reparti del campo, divenendo una soluzione buona per tutti gli usi.

Leggende

Eppure, attorno a Fabio Borini continuano a circolare aneddoti e voci poco rassicuranti, per via di un carattere schivo che non lo fa essere al centro dello spogliatoio. A Roma, ad esempio, dove Borini ha militato nella stagione 2011-2012 segnando 9 reti, ad oggi il bottino stagionale più proficuo dell'attaccante, l'ambiente giallorosso parla di spogliatoio spaccato a causa del carattere bizzoso di Daniel Osvaldo e dello stesso Borini che non veniva nemmeno invitato alle cene di gruppo della squadra; ad alimentare tali sospetti, un'intervista di Borini che affermava come a Roma non si fosse trovato benissimo poichè non protetto ed accolto da Totti e De Rossi, al contrario di quanto invece dimostrato da John Terry a Londra con il Chelsea. I continui cambi di maglia ed un carattere introverso hanno finito con l'etichettare Borini come uno che spacca gli spogliatoi, tesi al momento confutata dai fatti dello spogliatoio milanista, unito e compatto verso la risalita da quando in panchina siede Gattuso; e Borini è al centro del progetto dell'allenatore rossonero, perchè è ragazzo umile, attento e combattivo, proprio come Gattuso chiede di essere al suo gruppo, a dispetto di chi lo definisce un elemento difficile. I tre gol nelle ultime tre partite, poi, sono il sugello al grande lavoro e al grande sacrificio di un calciatore che non avrà mezzi tecnici eccelsi, ma che compensa tali mancanze con una voglia ed una determinazione che possono fungere da esempio per tutta la squadra.