31 luglio 2025
Aggiornato 01:30
Calcio | Nazionale

Montella come Ventura: segnali inquietanti dal tecnico del Milan

Alla vigilia del big match di sabato sera che il Milan disputerà al San Paolo contro il Napoli, l’allenatore rossonero si è sbizzarrito con una serie di esperimenti a dir poco cervellotici. L’augurio è che Montella ritorni in fretta sulla retta via e che al cospetto dei ragazzi di Sarri schieri un Milan più equilibrato possibile.

L'allenatore del Milan Vincenzo Montella
L'allenatore del Milan Vincenzo Montella Foto: ANSA

MILANO - In casa Milan ci si inizia a preoccupare: in preparazione del big match di sabato sera in programma al San Paolo nel corso del quale i rossoneri affronteranno l’armata azzurra di Maurizio Sarri, Vincenzo Montella sta ricominciando a dare inquietanti segni di «venturizzazione».
Abbiamo passato settimane a sgolarci sull’insensatezza di alcune scelte tattiche di Montella, ad esempio quelle che hanno originato la rivoluzione tattica del 3-5-2 e costretto tanti calciatori rossoneri ad agire fuori ruolo - qualcuno, come Suso, addirittura fuori dal campo - per ritrovarci poi ad urlare contro i mulini a vento ancora una volta pure per la nazionale. I risultati nefasti delle squinternate scelte di Ventura sono sotto gli occhi di tutti: presentarsi al playoff per l’accesso ai Mondiali di Russia 2018 contro la Svezia senza Lorenzo Insigne, il nostro calciatore più talentuoso, per non parlare dell’insopportabile piattume del piano partita azzurro e dell’assoluta inconsistenza di ogni sbiadita idea di gioco, ha rappresentato una scelta suicida.

Segnali di ricaduta
Tornando al Milan, proprio adesso che a Milanello cominciavano ad arrivare timidi segnali di coerenza tattica, supportati da decisioni finalmente logiche e non figlie della confusione del momento, eccoci di nuovo a registrare pericolosi segnali di ricadute da parte dell’allenatore del Milan Vincenzo Montella.
Non può essere definito in altro modo il tentativo di mettere in piedi una squadra con Bonucci schierato sul centro-destra della difesa a 3, proprio nella zona del velocissimo Insigne che in questo modo avrebbe terreno fertile per le sue scorribande, con Ricardo Rodriguez ancora una volta fuori ruolo nel trio dei centrali a sinistra e per finire il rientrante Jack Bonaventura ad agire a tutta fascia sulla corsia mancina, anzichè nella più confortevole zona della trequarti accanto al sodale spagnolo Suso.

Esperimenti senza senso
Esperimenti tanto scombiccherati quanto incomprensibili, specialmente perchè messi in atto alla vigilia di un match di tale importanza. Fondamentale perchè da un lato (in caso di successo) garantirebbe ai rossoneri una preziosa boccata d’ossigeno per tentare l’ardua risalita verso il quarto posto in classifica, dall’altro nasconde enormi insidie, se non altro visto che il Milan non espugna il San Paolo da 7 anni e negli ultimi dieci incontri in trasferta contro i partenopei i rossoneri hanno vinto solo una volta.
Stavolta poi dall’altra parte c’è un allenatore, Maurizio Sarri, che i giocatori come Insigne non solo li fa giocare e li schiera nella loro posizione più congeniale, ma gli affida uno spartito che i suoi ragazzi hanno ormai imparato a memoria. Ragione in più per evitare l’ennesimo festival dell’improvvisazione, tipo quello sperimentato da Montella nel corso della giornata di ieri a Milanello. 

Voglia di normalità
Vogliamo augurarci che gli esperimenti di ieri vengano catalogati come esercizi di stile e che sabato sera al San Paolo Montella decida di presentare una più congeniale e corretta versione del Milan: Donnarumma in porta; Zapata (il più veloce dei difensori rossoneri e l’unico in grado di reggere botta con Insigne), Bonucci e Romagnoli nei tre dietro; Abate, Kessiè, Montolivo (Biglia è ancora fermo ai box) e Borini a metà campo; Suso e Bonaventura dietro l’unica punta Kalinic. 
In caso contrario ci sarebbe davvero da preoccuparsi, perche la «venturizzazione» di mister Montella sarebbe pericolosamente in atto.