Decide Rodriguez: il Milan non brilla ma la qualificazione è vicina
Un Milan non spettacolare conquista una vittoria preziosissima in vista del passaggio del turno. Merito della giocata di Rodriguez su calcio da fermo che di fatto decide la qualificazione. Tra sette giorni il ritorno in un San Siro pieno e ribollente di autentica passione rossonera.

DONNARUMMA - Un grande intervento alla metà del primo tempo e tutte le frizioni con la tifoseria della scorsa estate sono già dimenticate. Nel secondo tempo un’uscita avventata e un paio di disimpegni gestiti con eccessiva leggerezza procurano un leggero batticuore a Montella, ma la sua sola presenza incute timore agli avversari. 6,5
ABATE - Partita difficile. In zona agisce Baluta, il giocatore rumeno di maggior talento. L’esterno reduce da un lungo infortunio si batte e almeno nel primo tempo si propone con incisività. Nella ripresa dalle sue parti però si balla troppo. 6
MUSACCHIO - Grande tecnica, garra sudamericana, efficacia sui palloni alti e piedi educatissimi per lanci precisi da 50 metri. Il Milan potrebbe aver trovato un grande difensore centrale. 7
ZAPATA - Si ritaglia il ruolo di spalla del compagno di reparto Musacchio e gioca una partita senza lampi ma garantendo concentrazione e attenzione per tutti i 90 minuti. 6
RODRIGUEZ - Da Ricardo (Kakà, l’ultimo goleador del Milan, 1234 giorni fa a Madrid) a Ricardo Rodriguez, autore del gol vittoria del Milan nella prima vittoria ufficiale del nuovo Milan cinese. Un paio di azzardi in disimpegno, quando mette in difficoltà Donnarumma, ma quella punizione che regala praticamente la qualificazione ai rossoneri merita una sufficienza piena. Bravo anche quando Montella passa alla difesa a tre e Rodriguez finisce a giocare da centrale. 6,5
KESSIE’ - Dopo la partita contro il Bayern l’avevamo definito un caterpillar con i piedi da mezzala. Definizione ribadita dopo la trasferta in Romania, la sua forza fisica è impressionante. Sradica palloni dai piedi degli avversari e poi riparte trascinandosi dietro tutto e tutti. Geniali anche un paio di lanci da trequartista che ne confermano le ottime doti tecniche. 7
MONTOLIVO - Si batte e si impegna, ma la condizione non è quella dei giorni migliori. Mette sui piedi di un avversario un pallone che solo San Gigio riesce a togliere dalla porta, poi si riprende e gioca una partita gagliarda ma senza squilli. 5,5
BONAVENTURA - Anche Jack merita di essere rivisto con un po’ di minuti in più nelle gambe. Dal suo talento ci si aspetta sempre tanto, ma il Bonaventura di oggi è abile a fare di necessità virtù e reggere in campo 90 minuti, malgrado una condizione approssimativa. 5,5
BORINI - Mette sui piedi di Cutrone un pallone con il contagiri che il centravanti rossonero stampa sul palo. Per il resto si vede veramente poco: corre, si sbatte, ma non riesce mai ad inviduare la scelta giusta da fare. E soprattutto non vede mai la porta e per un attaccante questo è un limite tutt’altro che irrilevante. 5,5.
CUTRONE - È il baby del gruppo, ma il classe ’98 cresciuto nel vivaio è il rossonero più pericoloso almeno nella prima frazione di gioco. Sfiora il gol alla metà del primo tempo, mirando il palo dopo un ottimo suggerimento di Borini. Nella ripresa cala fino alla meritata sostituzione. 6,5
NIANG - La prima giocata speciale della partita di Niang arriva al minuto 76: un affondo di potenza straripante come se la partita fosse appena iniziata. Se avesse sempre la lucidità e l’attenzione nella scelta delle giocate sarebbe indispensabile. Purtroppo non è quasi mai così. 5
ANDRE' SILVA - Sembra soffrire l’esplosione di Cutrone e la dimostrazione è offerta dalla mezz’ora scarsa che Montella regala al giovane portoghese. Tenta sempre la giocata personale, cercando il gol anche quando avrebbe la possibilità di servire i compagni, quasi a voler dimostrare a tutti i costi di essere lui il migliore. Il risultato è un costante infrangersi contro il muro della difesa avversaria perdendo tutti i palloni che passano dalle sue parti. 5
CONTI - s.v.
ANTONELLI - s.v.
MONTELLA - La differenza tra il Milan degli anni scorsi e quello attuale è che ora anche le partite non giocate bene possono essere decise dalla qualità dei singoli. Questa grossa novità potrebbe rappresentare un vantaggio incalcolabile per mister Montella che comunque riesce a mettere insieme una squadra che vince malgrado i pochi giorni di preparazione e un gruppo pieno di gente nuova. 6
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