28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Calcio

Milan: Aubameyang-Kalinic, decide Montella

La scelta del nuovo centravanti sarà probabilmente l’ultima grande operazione del faraonico mercato rossonero. Dirigenza ed allenatore tenteranno il colpo tenendo conto delle qualità tecniche e della funzionalità dei calciatori

Vincenzo Montella, allenatore del Milan
Vincenzo Montella, allenatore del Milan Foto: ANSA

MILANO - Il tempo passa e la cerchia di nomi si restringe, si assottiglia, fino ad essersi ormai ridotta a due soli nomi. Per il ruolo di nuovo centravanti del Milan, restano in ballo due calciatori: Pierre Emerick Aubameyang e Nikola Kalinic. L’attaccante del Borussia Dortmund sembrava irraggiungibile sino a poche settimane fa: costi elevatissimi, poca voglia di venire in Italia, un contratto in Cina da 30 milioni l’anno solo da firmare; oggi qualcosa è cambiato: la punta gabonese ha dubbi sul futuro cinese, perché va bene l’ingaggio, vanno bene i soldoni, ma il calcio europeo è tutt’altro mondo. Al Borussia Aubameyang non vuol più stare e le altre grandi di Germania, Spagna ed Inghilterra hanno tutte le caselle dell’attacco già complete; ecco perché l’ex Saint Etienne, alla fine, potrebbe cedere al corteggiamento milanista ed accettare la proposta di Marco Fassone (7,5 milioni di euro l’anno). Diverso il discorso legato a Kalinic: il centravanti croato è da tempo inseguito dal Milan ed aspetta solo che i rossoneri trovino l’accordo con la Fiorentina per il trasferimento in Lombardia; Montella lo stima e l’ex punta del Dnipro non ha fatto mistero di voler andare al Milan.

Chi decide?

Analizzando solamente le singole qualità tecniche e lo spessore dei due calciatori, sembrerebbe proprio non esserci alcun dubbio sulla scelta: Aubameyang è centravanti di razza, caratura internazionale ed è un bomber da 40 reti stagionali fra campionato e coppe. Kalinic è invece il classico lavoratore, il mestierante che fa il gioco sporco aprendo spazi per i compagni e facendo segnar loro più che fare gol lui stesso (massimo 15 in un’unica annata). Ma la storia insegna che le campagne acquisti non si fanno sfogliando l’album Panini, ma si improntano sulle esigenze tecnico tattiche delle squadre e sulle indicazioni e i bisogni degli allenatori; ecco perché la fascinazione legata al grande campione (Aubameyang) può essere giustificata per i tifosi, ma non per società ed allenatore: Montella deve valutare ciò di cui la sua formazione necessita, capire se la duttilità, il lavoro da operaio e il sacrificio di Kalinic possano essere preferibili alle certezze sotto porta di Aubameyang; se il tecnico del Milan ritiene che la squadra potrà girare meglio e giocare come desidera lui con Kalinic in avanti, è giusto che i rossoneri si gettino a capofitto nel tentativo di convincere la Fiorentina a cedere il croato, se invece Montella sarà convinto che avere in rosa un big come Aubameyang risolva tanti problemi a prescindere, darà il suo benestare all’assalto della punta africana e alla trattativa col Borussia Dortmund; ma un fatto è certo: per evitare altri casi Bacca, è fondamentale che la decisione la prenda l’allenatore, anche perché, in caso di fallimento, sarà lui a pagare.