26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
L'ex campione del mondo incontra i giornalisti

Casey Stoner: «Se mi sono ritirato non è perché ero lento. E Jorge Lorenzo...»

Dopo il miglior tempo al debutto dei test pre-campionato della MotoGP, il Canguro torna a parlare: «La nuova Ducati? Senza alette è più instabile. Ma possiamo puntare al titolo, se Por Fuera riuscirà ad adattarsi»

Casey Stoner ai box durante i test di Sepang
Casey Stoner ai box durante i test di Sepang Foto: Ducati

SEPANG«La gente diceva che mi ritiravo perché avevo perso la mia velocità, ma non era la verità. Non mi sono ritirato per questo. Semplicemente non mi interessava tornare a correre, e non mi interessa neanche adesso. Vedo tutti voi per brevi periodi, mi diverto in vostra compagnia e poi torno a casa, e questa è un'ottima cosa». Casey Stoner c'è, ancora. A cinque anni dal suo ultimo Gran Premio, il Canguro continua a far sentire la sua presenza nel paddock, a suon di dichiarazioni ma anche di temponi in pista. Al primo giorno di test pre-campionato a Sepang, infatti, è stato lui a portare al debutto contro tutte le altre moto la nuova Ducati, ed è subito stata prima posizione. «La principale differenza è che mancano le alette – ha spiegato ieri incontrando i giornalisti a proposito della Desmosedici GP17 – La moto tende ad impennare, ad essere un po' più instabile ad alte velocità, e per compensare abbiamo adattato le molle. Ma ci serve ancora un po' di tempo e un po' di dati per trovare un migliore bilanciamento. Per il resto il telaio introdotto a metà dell'anno scorso è simile: in uscita di curva mi piace un po' di più, mentre in altre aree so che possiamo migliorare ancora».

L'arrivo di Lorenzo
Non altrettanto bene si è però trovato il suo amico e neo-compagno di marca Jorge Lorenzo, che in entrambe le prime giornate di prove si è fermato a centro gruppo con distacchi importanti dalla vetta: «Non so se posso aiutarlo molto – prosegue Stoner – Ha passato molti anni con la stessa moto, più di qualunque altro pilota nel paddock a parte Dani (Pedrosa, ndr), perciò gli ci vorrà tempo per adattarsi. Per molti versi, dalla potenza alle caratteristiche del motore, Yamaha e Ducati sono ai due esatti opposti. Perciò ci vorrà un po' di tempo, ma parlando con lui l'ho trovato ottimista, prende le cose un passo alla volta. Penso che dobbiamo lasciarlo lavorare insieme al team per trovare un bilanciamento che lo faccia sentire a suo agio». Ma l'accoppiata Ducati-Jorge Lorenzo è davvero da Mondiale? «Senza aver provato ogni singola moto, è davvero impossibile da dire: dipende da troppi aspetti diversi. L'anno scorso, vedendo i risultati di Marc, non avreste previsto la sua vittoria, ma tutti gli altri hanno commesso errori, sono caduti, mentre lui è rimasto costantemente davanti. Eppure nei test qui a Sepang Jorge era velocissimo, era lui il favorito: magari quest'anno accadrà il contrario. Non si riesce mai ad anticipare troppo, ma ho grande fiducia nel nostro pacchetto. Se riusciremo a vincere una o due gare penso che potremo ripeterci ancora, e in quel caso avremo ottime chance di conquistare il titolo. Dipende dal pilota e dal team mettere tutto insieme in ogni giornata di ogni weekend. Ma vista la doppietta di lunedì che abbiamo fatto segnare io e Dovizioso, allora abbiamo le migliori speranze di vincere il titolo».