19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Desmosedici in vetta ai primi test pre-stagionali di Sepang

Peggior debutto possibile per Jorge Lorenzo in Ducati. E Casey Stoner lo bastona

La prima giornata di Por Fuera con i colori ufficiali della Rossa si conclude al diciassettesimo posto: «Ho scoperto che devo rivoluzionare il mio stile di guida rispetto alla Yamaha». Intanto il Canguro batte tutti i piloti titolari.

Il volto corrucciato di Jorge Lorenzo
Il volto corrucciato di Jorge Lorenzo Foto: Ducati

SEPANG – Quello di Jorge Lorenzo è stato un debutto a sorpresa. Ma nel peggior senso possibile. La prima giornata di test pre-stagionali della MotoGP, che per il campione maiorchino è stata anche la prima giornata con i colori ufficiali Ducati, si è conclusa con un disastroso diciassettesimo tempo, staccato di ben 1.6 secondi dalla vetta, per giunta occupata da un suo compagno di marca. Peggio, Por Fuera è stato il peggiore di tutti i ducatisti in pista, compresi quelli che giravano con i modelli più vecchi della Desmosedici (eccezion fatta per il solo Loris Baz). Insomma, una catastrofe. Che, però, Jorge analizza onestamente, prendendosene tutte le responsabilità, senza cercare scuse. La colpa è del suo stile di guida: «Non sono deluso, ma sorpreso – ammette – Oggi, a differenza di quanto era avvenuto nei test di Valencia, ho notato una differenza totale fra la mia Ducati e la Yamaha che ho guidato negli ultimi nove anni. Adesso, per essere più veloci, dovremo fare due cose: adattare la moto poco a poco a come piace a me e saper come farlo per capire come andare ancora più veloce».

Stile di guida opposto
Manca ancora la cura, ma la diagnosi del malanno della neonata coppia Lorenzo-Ducati c'è già. Il problema di cui non si era reso conto alla sua prima uscita a Valencia e che ha scoperto, suo malgrado, solo oggi, riguarda «la frenata. A centro curva non perdo così tanto e in accelerazione a volte sono perfino più veloce di Andrea. Ma in frenata mi devo adattare più del previsto alle necessità della moto. Se cerco di frenare in anticipo e rilasciare la leva prima dell'ingresso, come facevo con la Yamaha, portando velocità in curva, la Ducati non gira. Devo cercare non uno stile di guida diverso, ma un altro modo per ottenere un buon tempo sul giro. Questo è ciò che sto cercando di capire: il miglior modo di guidare la moto con il mio dna. Finché non capirò come trarre il massimo dalla Desmosedici sarà difficile stare con i migliori». Troppo presto per parlare di allarme rosso: più che altro di consapevolezza che la strada da percorrere per raggiungere la vetta è forse un po' più lunga e accidentata del previsto. «Probabilmente mi ci vorrà un po’ più di tempo di quanto sperassi per arrivare a questo livello, ma è ancora troppo presto per poter trarre delle conclusioni e in ogni caso sono convinto che abbiamo solo bisogno di girare più a lungo in pista, per cui lavoreremo in questa direzione – conclude il cinque volte iridato – L'importante è che le altre Ducati sono state molto veloci, e questo significa che la moto ha un potenziale davvero alto».

Gli altri due fanno doppietta
Eh già, perché mentre Lorenzo arrancava nelle ultime posizioni, il suo amico e coach mancato Casey Stoner, anche lui chiamato in pista insieme ai piloti titolari, si è preso il lusso di stare davanti a tutti. «Oggi è stata una giornata positiva – racconta il Canguro – e la cosa migliore è che abbiamo avuto molto tempo per poter girare in condizioni di asciutto. Nei giorni scorsi, durante i test privati, siamo stati condizionati dalla pioggia perché la pista impiega molto tempo ad asciugarsi e quindi abbiamo avuto poco tempo per svolgere il nostro lavoro. Oggi è stato ottimo avere un asfalto in condizioni perfette per poter fare da subito alcuni giri veloci e confermare le buone sensazioni che avevamo avuto nei giorni scorsi, definendo la direzione in cui lavorare. Un vero peccato che a due ore dalla fine del test sia iniziato a piovere, ma quando tornerò in pista fra due giorni potremo riprendere il nostro lavoro portando avanti lo sviluppo della moto e concentrandoci sulla ciclistica». Pollice in su anche per Andrea Dovizioso, che ha staccato un promettente secondo tempo a poco più di un decimo: «Il nostro primo giorno di test del 2017 è andato piuttosto bene e sono contento perché abbiamo dimostrato una buona velocità fin da subito, utilizzando la stessa moto dei test di Valencia e senza bisogno di fare interventi particolari – spiega Desmodovi – Temevo cosa sarebbe successo togliendo le ali: ci siamo dovuti adattare e abbiamo ancora parecchio lavoro di finitura da fare, sia di elettronica che di assetto, perché la moto si comporta diversamente, però manteniamo una buona competitività ed è sempre importante partire con queste conferme. Partire con il piede giusto ci aiuta sicuramente per proseguire lo sviluppo, e se a questo aggiungiamo il fatto che ho ottenuto il mio tempo con la gomma media, dobbiamo essere assolutamente soddisfatti». Al suo nuovo compagno di squadra un incoraggiamento: «Certamente ha fatto più fatica rispetto a Valencia ma non sono sorpreso perché sta affrontando un grosso cambiamento. Non è importante quanto sia andato veloce oggi ma che sia pronto per la prima gara. Non deve allarmarsi, è solo questione di tempo».