19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
I piani futuri della Rossa di Borgo Panigale

Gigi Dall'Igna: «Quest'anno due vittorie, il prossimo il Mondiale»

Dopo il successo di Andrea Dovizioso in Malesia, che ha fatto il bis con quello di Andrea Iannone in Austria, il direttore generale di Ducati corse ha il morale alto: «L'unico obiettivo possibile è il titolo, anche se sarà difficilissimo»

Andrea Dovizioso taglia il traguardo per primo a Sepang
Andrea Dovizioso taglia il traguardo per primo a Sepang Foto: Ducati

ROMA – Due vittorie «is megl' che uan», potremmo sorriderci sopra, parafrasando il famoso spot televisivo di qualche anno fa. E di motivi per sorridere, il direttore generale della Ducati corse Gigi Dall'Igna ne ha parecchi, dopo aver portato a casa il secondo successo stagionale: uno per pilota, Andrea Iannone in Austria e Andrea Dovizioso in Malesia. Niente male, per una squadra che all'inizio di questo campionato non saliva sul gradino più alto del podio da ben cinque anni. «L’obiettivo che mi ero posto all'inizio era di essere competitivo in tutte o quasi tutte le piste – conferma il numero uno sportivo della Rossa di Borgo Panigale al Corriere dello Sport – e devo dire che sono contento perché in alcune siamo andati meglio di altre, ma quelle nelle quali abbiamo faticato sono state poche e spesso la mancanza di prestazioni è stata dovuta a condizioni un po' particolari... Gomme non perfette per la condizione o roba del genere. Abbiamo fatto un bel campionato, punti a parte. Non sono tanti ma avrebbero potuti essere molti di più».

Mondiale nel mirino
E lo saranno, nelle intenzioni della casa bolognese, già dal prossimo anno. Proseguendo nell'ottica della crescita graduale e costante, infatti, dopo essere tornati a vincere i Gran Premi il prossimo passo è inevitabilmente la lotta per il titolo: «L'obiettivo sarà giocarsi tutte le gare e il Mondiale – conferma l'ingegnere di Thiene – Non può essere che quello. Non è che possiamo far finta che sia diverso. Non è che abbiamo fatto gli investimenti che abbiamo fatto e la fatica che abbiamo fatto per arrivare terzi, quarti o quinti. È un obiettivo difficile, difficilissimo, e solo uno lo porterà a casa». Dalla sua la Ducati avrà un'attesissima arma in più: Jorge Lorenzo, pronto a fare la sua prima conoscenza con la Desmosedici già il giorno successivo all'ultimo Gran Premio stagionale di Valencia: «Vorrei farlo salire subito sulla moto nuova, ma per la decisione definitiva ci sono ancora alcuni giorni. Non è che mi aspetti chissà che cosa dal primo test. Certo, saranno dei giorni importanti, come quando abbiamo portato in pista la GP15 la prima volta. Il giorno che Jorge rientrerà dopo i primi giri di pista e mi parlerà per la prima volta sarà uguale a quel giorno lì, ma probabilmente mi dirà che la moto ha dei punti di forza e altri di debolezza, rispetto a quella che guidava precedentemente. Daremo sicuramente priorità a ciò che sarà necessario migliorare».

Una moto per Lorenzo
Già, perché nemmeno un cinque volte campione del mondo, da solo, può bastare a vincere il Mondiale, senza una moto in grado di giocarsela ad armi pari con le rivali giapponesi: «Dobbiamo lavorare finché non raggiungeremo l'obiettivo di vincere il titolo – prosegue Dall'Igna – La prossima stagione perderemo qualcosa dal punto di vista aerodinamico per la proibizione di montare le alette, ma onestamente non mi spaventa così tanto e non credo che farà una differenza così grande. Poi anche gli altri lo perderanno. Yamaha sicuramente, ma anche Honda nelle ultime gare ha sfoggiato delle ali abbastanza grandi. Sarà una perdita generalizzata, che sicuramente colpirà un po' più noi, ma abbiamo qualche nuova idea che pensiamo di poter implementare. Le idee ci sono ma lavoreremo a 360°, non solo sull'aerodinamica. Non è che, in quanto il nostro è il miglior motore, non lavoreremo anche lì. Ovvio che sarà difficile portare a casa dei miglioramenti in quell'area, sarà più facile fare passi avanti nei punti deboli».