Repubblica svela i piani dei cinesi tra closing, mercato e nuovo stadio
Malgrado il velo di mistero che ancora avvolge l’intera operazione che porterà l’Ac Milan in mani cinesi, il quotidiano La Repubblica fa luce sui programmi dei nuovi acquirenti del club: closing rapido, aumenti dei ricavi dalle sponsorizzazioni, nuovo stadio e mercato di qualità.
MILANO - È vero che tra gli addetti ai lavori, oltre che tra i tifosi rossoneri, c’è ancora qualcuno che storce il naso di fronte all’imperscrutabilità dei nuovi investitori cinesi pronti a rilevare l’Ac Milan dalle mani ormai vecchie e stanche di Silvio Berlusconi, ma per fortuna del popolo milanista c’è anche chi trova il modo di svelare i programmi del consorzio di Pechino per il rilancio in grande stile del club di via Aldo Rossi.
È il quotidiano La Repubblica in edicola oggi, grazie al lavoro di approfondimento firmato da Enrico Currò e Luca Pagni, a tracciare un piano d’azione dei futuri proprietari del Milan, alla lettera del quale in tanti saranno più tranquilli.
Entro il 2018 in cima al mondo
Si parte naturalmente dall’incertezza condivisa al momento da tutti i fans del diavolo: «Soltanto tempo e risultati potranno dissipare il velo di mistero sul fondo Sino Europe, che con 740 milioni di euro rileverà il Milan. Ma a un mese e mezzo dal closing, Repubblica può anticiparne il piano di rilancio, rivelato in Cina da fonti dirette: boom commerciale, mercato stellare, nuovo stadio. L’obiettivo è di riportare la squadra nel 2018 in Champions e il club in 5 anni tra i primi 5 del mondo per fatturato e introiti».
Closing prima del derby
Primo passo il closing: « È fissato per metà novembre, in tempo per il primo derby cinese del 20 con l’Inter di Suning. Ma una delegazione degli investitori del fondo capeggiato dall’imprenditore Yonghong Li e da Haixia Capital (col governo di Pechino tra gli azionisti) sarà a metà ottobre ad Arcore, per presentare a Berlusconi sia una parte dei soci non ancora resi noti sia il dettaglio del progetto, basato sulla politica commerciale in Oriente come traino degli investimenti per la squadra».
100 milioni di tifosi in Cina
Primo passo incrementare i ricavi dalle sponsorizzazioni per raggiungere in fretta il pareggio di bilancio: «Il Milan è abituato ad aumenti di capitale annuali per ripianare perdite (il club brucia in media quasi 10 milioni al mese). L’aumento dei ricavi è legato soprattutto a nuove sponsorizzazioni. Si fa leva sull’appeal del Milan in Cina, dove è tra i 5 club più popolari con Manchester United, Real Madrid, Barcellona e Bayern. Gli sponsor cinesi possono contare su una rete capillare di centri commerciali e su una platea potenziale di ben oltre 100 milioni di tifosi: basterebbe che il 5% di loro comprasse una maglietta ufficiale, per un ricavo di circa 250 milioni. In 3 soli anni Sino Europe mira a raddoppiare il fatturato e a superare i 500 milioni, poco sotto Real e Barça e alla pari con lo United».
Nuovo stadio da 60.000
Massima attenzione da parte dei nuovi proprietari anche per la questione stadio. Secondo il quotidiano La Repubblica: «scartata la condivisione di San Siro con l’Inter, si studia un nuovo stadio da 60 mila spettatori o il monopolio del Meazza. Il piano è chiaro: raddoppio dei ricavi, acquisto di campioni, presenza stabile tra le prime 8 in Champions, senza violare il fair-play finanziario Uefa».
Caccia a un fuoriclasse
E dulcis in fundo, almeno per quanto riguarda l’interesse dei tifosi, il mercato, nota dolente del Milan negli ultimi deprimenti anni: «È il primo nodo in assoluto. Anche se non tutti i 100 milioni del primo versamento possono essere investiti a gennaio, il budget resta sostanzioso. In Cina il Milan autarchico non ha nomi di richiamo, a parte Bacca concupito dal PSG. Gli investitori vorrebbero subito un fuoriclasse per promuovere il marchio. Non li stuzzicano né Fabregas, né Isco, ma è complicato convincere uno tra i primi 20 del mondo a non giocare nemmeno l’Europa League. I vertici di Sino Europe, in compenso, apprezzano il profilo di Montella: giovane, ambizioso, preparato. Salvo sfracelli, partirà da lui l’assalto alla Champions, dopo un mercato estivo di primo piano».
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